Ranieri, l'ultimo no ai Friedkin
Dan voleva Claudio come allenatore ancora per un anno, ma l'attuale tecnico ha declinato la proposta. Intanto prosegue la ricerca: colloqui con Gasperini e Farioli
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(GETTY IMAGES)
Ranieri da qualche tempo è chiarissimo sul tema: «A fine stagione comincerà la mia nuova carriera da dirigente della Roma e non allenerò più».
Eppure per quello che risulta da fonti solitamente ben informate sulle vicende che accadono a Trigoria, proprio recentemente c'è stato qualcuno che ha fatto vacillare l'allenatore della Roma:
il presidente Dan Friedkin. A quanto risulta al Romanista, infatti, è stato proprio Dan qualche giorno fa ad offrire concretamente a Ranieri la possibilità di restare in panchina ancora per un anno.
Il tecnico, da quello che siamo riusciti a sapere, ha vacillato, ha preso tempo, ci ha pensato. E poi ha detto di no, magari dopo aver consultato le persone che gli sono più vicine.
Così ha fatto sapere alla famiglia Friedkin di non essere disponibile per allenare ancora per un anno la squadra e di restare invece a disposizione per quel ruolo da consulente che gli consentirà
di indirizzare ogni decisione da prendere nell'ambito della sfera tecnica tra cui ovviamente preminente sarà la scelta dell'allenatore che dovrà ereditarne la gestione tecnica.
Continua dunque la caccia al tecnico. Alcuni colloqui con qualche mediatore ma anche con qualche diretto interessato sono già avvenuti. A quanto risulta alla redazione del Romanista Ranieri ha già parlato personalmente con Gasperini (forse telefonicamente) e anche con Farioli, in un incontro avvenuto a Roma pochi giorni prima della fine dell'anno. Ma non significa che l'allenatore della Roma sarà uno di questi due.
La strategia potrebbe essere quella di ascoltare più candidati per poter valutare, magari in un secondo tempo, la fattibilità di ogni operazione. Dalla corsa non si possono ancora escludere neanche Massimiliano Allegri, Roberto De Zerbi e Daniele De Rossi che, nonostante i dinieghi pubblici al riguardo, è stato il primo tecnico che Ranieri ha pensato di proporre ai Friedkin sin dai giorni del primo colloquio a Londra. La situazione è in divenire e non è detto che si definirà presto. Una cosa bisogna riconoscere ai Friedkin e anche a Ranieri: riescono a lavorare sotto traccia senza far trapelare nulla. O quasi.
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