AS Roma

Oltre il centenario

La costruzione del nuovo impianto slitta per ammissione dello stesso sindaco Gualtieri. La Roma (ancora senza Ceo) non ha fretta e non ha ancora presentato il progetto definitivo

(AS ROMA)

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
26 Febbraio 2025 - 07:30

Ormai è chiaro che l’obiettivo 2027 non è più alla portata della Roma per la realizzazione del suo nuovo stadio a Pietralata. Quello che per mesi è stato definito come il focus su cui concentrarsi e lavorare è tramontato, non tanto per responsabilità delle varie parti in causa, quanto per un eccesso di ottimismo che aveva portato ad individuare il centenario del club giallorosso come anno buono per la nuova casa. Le lungaggini della burocrazia (non solo italiana) e la complessità del progetto hanno di fatto comportato uno slittamento che si spera sia contenuto in un anno. E questo emerge soprattutto dalle parole del primo cittadino della Capitale, che anche in questi giorni non ha mancato di far presente il proprio sostegno al progetto. 

Il sindaco Roberto Gualtieri, intervenuto a Un giorno da pecora su Rai Radio 1 e che domani sarà ospite di Radio Globo, ha esplicitamente parlato di «tempi non biblici» per l’impianto giallorosso e ha fissato il nuovo obiettivo al 2028. Parole che fanno seguito a quelle di alcune settimane fa del presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, del presidente della Uefa, Aleksander Ceferin e del presidente della Fifa, Gianni Infantino, che avevano dichiarato che la Roma avrebbe giocato nel nuovo stadio le partite della stagione 2028/2029. Tutti convinti quindi. Ed allora perché usare il condizionale? Intanto perché quando si parla di grandi opere, soprattutto a Roma, le incognite sono sempre dietro l’angolo, che si tratti di problemi burocratici, di ricorsi alla giustizia (oggi peraltro potrebbero esserci alcune novità dal TAR del Lazio), o di ritrovamenti archeologici di un qualche valore. Tutte cose che possonLo magari non bloccare, ma rallentare la costruzione del nuovo stadio. Le polemiche non mancano mai infatti, come testimoniato proprio questa settimana da un presunto problema relativo al ponte ciclopedonale che dovrebbe collegare lo stadio a via Livorno. I lavori della Commissione trasparenza del Municipio II avevano fatto emergere l’eventualità che questo ponte potesse non essere realizzato. 

Per placare ancora una volta gli animi è dovuto intervenire il direttore generale di Roma Capitale, Paolo Aielli, ha dichiarato: «Smentisco l’ipotesi dell’eliminazione del ponte ciclopedonale. Questo attraversamento, insieme a quello previsto per la stazione Tiburtina e via dei Monti Tiburtini, resta una parte fondamentale delle prescrizioni emerse nella delibera di dichiarazione di pubblico interesse». Altro elemento che ci fa usare ancora il condizionale per il 2028 è poi forse quello più importante. La Roma, dopo 18 mesi dall’approvazione del Pubblico Interesse, non ha ancora consegnato il progetto definitivo. Non c’è mai stata una data ufficiale, ma informalmente si è parlato a varie riprese di gennaio dello scorso anno, poi della primavera, dell’estate, ancora di entro lo scorso anno, quindi di questo mese di febbraio. Infine la deadline è stata spostata ad aprile. E questo quando mancano ancora alcuni rilievi archeologici senza i quali non è possibile completare la documentazione necessaria. 

Insomma sembra che dalle parti di Trigoria non ci sia tutta questa fretta. Fatto curioso, ma coerente con una società che non ha un amministratore delegato dallo scorso 22 settembre. Nessuno mette in dubbio che la Roma e la sua proprietà vogliano realizzare il nuovo stadio, ma il tempo stringe.

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