Verso Genoa-Roma: a Marassi con Dzeko al centro dell'attacco
Edin è reduce da una botta alla caviglia. Due giorni di lavoro individuale, ma oggi è atteso in gruppo. Con Ranieri è più sereno, se arriverà l’ex ct Conte resterà
Non destano preoccupazioni le condizioni fisiche di Edin Dzeko e in questa stagione è una buona notizia. L'attaccante bosniaco, il regista offensivo della Roma, si è ripreso il centro dell'attacco. Sì, Ranieri è arrivato e ha detto che Schick è nato per giocare con Dzeko, ma forse l'esperimento, per così dire, di farli convivere in un 4-4-2 puro, è rimandato.
Almeno fino a fine stagione, in nome della necessità assoluta della Roma di portare a casa il risultato. Perché i due, ed è questo il motivo per cui qualcuno ipotizza che Schick potrà essere schierato qualche metro dietro Edin, da "trequartista" (che però resta il ruolo più abbondantemente coperto nella rosa), schierati vicini sulla stessa linea d'attacco sembrano pestarsi un po' i piedi.
Con i piedi, con le mani
A proposito di piedi pestati, dunque, Dzeko sta bene. Il colpo alla caviglia subito in allenamento non lascerà strascichi in vista della delicata gara di domenica con il Genoa al Ferraris. Anche ieri il numero 9 romansita ha lavorato a parte, ma già oggi è atteso in gruppo da Ranieri, che affiderà ancora a lui il compito di guidare l'attacco contro i rossoblù.
In fondo aveva già tranquillizzato tutti la moglie del bosniaco stesso, postando una storia su Instagram in cui compare Edin mentre, tra una brace e l'altra, giocava il primo maggio a pallavolo (sfoderando uno stiloso bagher) con degli amici. Gesto che non è passato inosservato, tanto che la Roma Volley, nella persona del presidente Antonello Barani, ha invitato il diamante di Sarajevo, «viste le doti tecniche, a far visita alla prima squadra della Capitale e a partecipare a un allenamento con i giganti del volley capitolino proprio a pochi metri dalla sua abitazione, al PalaHoney.
Sarebbe un bel momento di confronto tra campioni dello sport». «Era bravo in tutti gli sport anche da ragazzo», aveva garantito qualche tempo fa al Romanista Jusuf Sehovic, il suo primo allenatore allo Zeljeznicar, in Bosnia. «È sempre stato un atleta esemplare e ancora adesso è sano e può giocare a questo livello ancora».
Con...te non partirò
Già, «ancora adesso è sano», parole magiche. Perché - al netto di qualche gol sbagliato di troppo, che fa anche parte del dna di certi attaccanti - se resterà a questo livello Dzeko farà ancora comodo alla Roma. Specialmente se il prossimo allenatore della squadra giallorossa sarà quello che in parecchi tifosi (e non stentiamo a credere, anche giocatori) si augurano, cioè Antonio Conte.
Proprio il tecnico salentino è un grande estimatore di Edin, tanto che nella passata stagione, con l'ex ct della Nazionale in panchina, da Londra era arrivata un'offerta che stava per sfociare nella cessione del bosniaco al Chelsea. Ora c'è un anno di più, è vero, ma il giocatore è ancora una forza della natura e in una Roma che ripartirà anche dai giovani un calciatore di tale esperienza e classe può ancora essere decisivo.
E per Conte, che non guarda in faccia nessuno, è vero, ma ama lavorare con i grandi campioni, lo sarebbe ancora, con tutta probabilità. Con il suo arrivo sulla panchina della Roma, dunque, verrebbe accantonata l'ipotesti di una cessione di Dzeko, che ha sicuramente un ingaggio importante (e il contratto in scadenza), ma Conte ha già fatto sapere che, semmai servisse, si andrà a tagliare da qualche altra parte.
Con grande soddisfazione, prima di tutto, di Edin, che già da un po' di tempo è più sereno di prima, e di molti tifosi, poi.
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