Fair Play Finanziario, Ghisolfi e il curioso "dietrofront" sul settlement agreement
Dal Corriere dello Sport al Corriere della Sera, in appena 70 giorni la diversa interpretazione del ds giallorosso sui vincoli sul mercato della Roma
![](https://www.ilromanista.eu/writable/uploads/2025-02/GettyImages-2197609759.jpg)
(GETTY IMAGES)
La premessa è quasi d'obbligo: nessuno conosce meglio i conti della Roma di chi vive e lavora nella Roma tutti i giorni, soprattutto di chi occupa le posizioni più alte, dal punto di vista gerarchico, nei quadri dirigenziali. E, di conseguenza, nessuno ha reale possibilità di smentire cifre o calcoli fatti nelle segrete stanze di Trigoria in sede di mercato.
Possiamo però comprendere il senso di smarrimento che hanno provato alcuni/molti tifosi della Roma (non esiste mai il "tutti" quando si parla di un sentimento così forte e diffuso come quello che lega la Roma alla sua gente) davanti alle scelte del mercato di gennaio e alle "spiegazioni" fornite dal direttore sportivo giallorosso, Florent Ghisolfi, in un'intervista al Corriere della Sera.
"La società ha firmato un settlement agreement con la Uefa nel 2022, a fronte di un deficit importante. Dura per quattro stagioni e questa è la terza, quella più restrittiva. Abbiamo lavorato sul monte ingaggi, facendolo calare di oltre il 20%, anche se alcuni stipendi nella rosa sono aumentati come prevedevano i contratti. Dobbiamo usare la logica per mantenere fede a un programma ambizioso che prevede il centenario del 2027 e il nuovo stadio".
Siamo assolutamente consapevoli dell’obiettivo finale che la Roma vuole perseguire a fine 2026 nel rispetto del settlement agreement (deficit non superiore ai 60 milioni di euro) e anche dei nuovi vincoli del FFP, entrati in vigore nel 2025 (non si potrà spendere più del 70% dei propri ricavi e far registrare un miglioramento del 10% del patrimonio netto, se negativo)
Per questo tali dichiarazioni, se decontestualizzate, appaiono assolutamente fedeli e aderenti al momento economico-finanziario che la Roma sta vivendo. Ma che vanno però, in netta contrapposizione, con quanto affermato dallo stesso direttore sportivo giallorosso il 1 dicembre 2024, ovvero 70 giorni fa, in un'altra intervista, in quel caso al Corriere dello Sport.
"L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio, i vincoli del settlement agreement non sono più così penalizzanti. Credo che già in estate si fosse capito". In estate, in effetti, la Roma ha speso e molto, proprio perché la presa dell'UEFA sui conti della Roma sembrava essersi allentata. Invece di colpo è tornata più restrittiva che mai nel mese di gennaio. Un curioso dietrofront in appena 70 giorni.
Ma l'auspicio rimane sempre lo stesso: seguendo l'unica strada percorribile, quella indicata dall'accordo stipulato nell'agosto del 2022 con i vertici di Nyon, che si costruisca, sessione dopo sessione, una Roma sempre più competitiva. Solo in quel modo i tifosi tornerebbero a sentirsi meno smarriti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA