Capello: "Scudetto del 2001? Il pericolo maggiore fu l'invasione col Parma"
L'ex tecnico della Roma: "Nessuno capì il pericolo di quell’invasione fatta per festeggiare. Avremmo potuto perdere tutto il lavoro fatto fino a quel momento"
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Ai microfoni della Lega Serie A, nel corso di un'intervista a Radio Serie A, Fabio Capello è tornato a parlare dello Scudetto vinto con la Roma nel 2001. Ecco le parole dell'ex tecnico giallorosso.
“È stato difficoltoso perché le altre squadre erano molto competitive fino alla fine. Difficoltoso anche per l’ambiente, visto l’esaltazione che c’è alla Roma quando si vince, mentre quando le cose vanno male diventa un dramma. Il problema sono le radio locali, che parlano di calcio tutto il giorno, su tutti i taxi, in tutte le case. Tant’è che nella mia prima conferenza stampa a Roma dissi che con le radio dentro il raccordo anulare non avrei fatto interviste e non avrei parlato. E mi trovai tutte a favore… (ride, ndr). Facemmo molto bene. Il primo anno facemmo un campionato buono, poi nel secondo prendemmo Batistuta perché capimmo che ci serviva un attaccante di peso, capace, e vincemmo il campionato meritatamente. Il pericolo maggiore di quel campionato fu l’ultima partita, perché a dieci minuti dalla fine ci fu l’invasione del campo mentre stavamo vincendo 3-1 contro il Parma. Nessuno capì il pericolo di quell’invasione fatta per festeggiare. Se un tifoso avesse dato uno spintone o un pugno a un giocatore del Parma avremmo perso la partita e quindi tutto il lavoro fatto. Credo che nella mia vita non sono mai stato così arrabbiato con i tifosi, non capivano il pericolo. Ma non solo i tifosi, anche qualcuno che era con me in panchina non aveva capito niente. Io ero l’unico in mezzo al campo che urlava come un pazzo con degli improperi che non si possono ripetere. È andata bene, ma che fatica!”.
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