Parla Mancini: «Serve un Ancelotti»
L'ex giallorosso: «Tra Roma e Milan non vedo una favorita ma i giallorossi sono in un buon momento. Soulé mi piace, gioca l’1vs1 e nel calcio moderno è fondamentale. Ha le caratteristiche giuste»
Amantino Mancini ha vestito la maglia della Roma dal 2003 al 2008 vincendo 3 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Il talento brasiliano ha fatto innamorare i tifosi romanisti grazie a gol e giocate sensazionali e su tutte, vengono ricordate le prodezze realizzate in Champions League contro il Lione e il gol di tacco nel derby. Mancini ha vestito anche la maglia del Milan, seppur per poco, nel 2010, mentre sponda Milano ha giocato anche per l’Inter totalizzando 28 presenze in nerazzurro. La breve parentesi in rossonero lo rende un doppio ex per quanto riguarda la sfida di Coppa Italia di questa sera, sulla quale Amantino ha espresso i suoi pareri.
Amantino, tu hai giocato sia con la Roma che con il Milan, sei un doppio ex della sfida di questa sera. Entrambe vengono da una stagione particolare, che idea ti sei fatto delle due squadre?
«Stasera sarà una partita particolare come lo è stata la loro stagione. Il Milan tra cambio allenatore e qualche problema nello spogliatoio ha dei giocatori che non riescono ad esprimere il loro reale valore, su tutti penso a Leao. Anche la Roma ha avuto i suoi problemi, anche la Roma ha cambiato l’allenatore e ha vissuto un inizio di stagione molto complicato, ma dall’arrivo di Ranieri le cose stanno andando meglio e la squadra sta migliorando. Spero di vedere una partita dove si giochi un bel calcio».
Quale tra le due squadre questa sera secondo te è la reale favorita per il passaggio del turno in semifinale??
«Difficile dire se ci sia una favorita tra le due. Però posso dire che vedo la Roma in crescita, in un momento più brillante rispetto al momento del Milan».
Qualche mese fa dicesti che la rosa della Roma aveva del potenziale. Pensi che in questo momento lo stia esprimendo o potrebbe fare ancora meglio?
«La Roma ha iniziato molto male, ha cambiato degli allenatori e adesso si sta riprendendo grazie a Ranieri, che di momenti come questi ne aveva già vissuti con altre squadre. La Roma è in crescita, si sta esprimendo molto meglio e anche alcuni giocatori stanno tornando ai loro livelli. Se dovessero continuare così sono sicuro che in classifica si potrebbe chiudere in posizioni molto buone e perché no, si potrebbe anche arrivare in Champions League» .
Come hai detto, il lavoro di Ranieri ad oggi è stato eccezionale. Pensi che l’ipotesi che possa allenare la Roma anche il prossimo anno sia una strada percorribile?
«La Roma deve iniziare a pensare a Ranieri come si pensa solitamente ad un dirigente. Una figura che sia dentro il club, che capisca di calcio e che conosca l’ambiente romano e romanista. Ma per la panchina penso che la Roma debba puntare su un allenatore che sia veramente top».
Per esempio?
«Un Carlo Ancelotti, per dirti. Penso che se la Roma dovesse trovare un allenatore così nella prossima stagione, allora a quel punto si potrebbero raggiungere dei risultati veramente importanti».
Restando a questa stagione, alcuni sostengono che la Roma dovrebbe abbandonare le coppe, altri che invece bisognerebbe snobbare il campionato.
«Per me la Roma deve rimanere concentrata su tutti i fronti. In campionato bisognerebbe trovare il modo di centrare un posto valevole la Champions League, che rimane il vero obiettivo della Roma».
In rosa c’è un giocatore, Soulé, che volendo ricorda te per certi versi. È un’ala offensiva, ama giocare il pallone e l’1vs1 e l’anno scorso ha dimostrato di vedere bene anche la porta. Che idea hai di lui?
«Sì è vero. Soulé ha quelle caratteristiche e per me nel calcio moderno sono le caratteristiche giuste, perché sono pochi ormai i giocatori che puntano l’uomo e che creano superiorità numerica. Per me può essere un giocatore molto importante nella manovra offensiva di questa Roma, ha un grandissimo potenziale».
Come sta procedendo ora la tua carriera?
«La mia carriera adesso sta andando bene, sono il direttore sportivo dell’ Aymores. Stiamo facendo molto bene e se continuiamo così il prossimo anno troveremo anche un posto a livello nazionale. Vogliamo diventare un punto di riferimento anche a livello giovanile, è il nostro grande obiettivo e speriamo di riuscirci».
Nel ringraziarti e salutarti Amantino, qual è il ricordo in giallorosso che conservi con maggior affetto?
«A Roma ho veramente dei bei ricordi. Il periodo in cui sono arrivato, l’annata 2006-2007, il primo gol in campionato, quello di tacco al derby, le 11 vittorie consecutive. Ho vissuto degli anni meravigliosi e tutte queste cose rimarranno per sempre con me, me le porterò dietro per tutta quanta la mia vita».
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