AS Roma

Rispetto, ma nessun complesso. Si-può-fare

Ranieri vuole fermare la corsa di Conte. I bookmakers lasciano un lieve margine di vantaggio per la vittoria degli azzurri, ma nel fortino l'impresa è possibile

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
02 Febbraio 2025 - 06:00

Nel rapporto con il Napoli - e qui si intende il rapporto sano, sportivo, non quello degenerato in rivalità fondate sull’odio primordiale, che non può che generare altro odio, in una spirale nichilista senza fine - è lecito provare un po’ di sana invidia per quel che di buono da quelle parti hanno saputo creare nel tempo, pur passando attraverso errori madornali come quelli in cui purtroppo alla Roma da un po’ ci si è specializzati, mantenendo in ogni caso quella consistenza con cui anche stasera ci scontreremo, con la nostra potenzialità di squadra forte, ma non compiutamente espressa, con la fragilità di un gruppo che è stato lacerato più volte quest’anno, costruito e decostruito, illuso e disilluso, strutturato e destrutturato. È vero, Ranieri ha aggiustato le cose, ma la sensazione è che si sia ancora molto indietro nella costruzione di un progetto di squadra in grado di andare a competere presso le più alte sfere. E questo mercato ne ha dato l’ennesima prova. 

L’unica certezza su cui poggiano le speranze dei 60.000 che anche stasera affolleranno l’Olimpico (calcio di inizio ore 20.45, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) e che da quando c’è zio Claudio a gestire il manicomio è diventato difficile per chiunque batterci. Nelle ultime 12 partite è capitato solo due volte, peraltro contro due squadre di livello inferiore, il Como e l’AZ, non casualmente solo in trasferta. Nel fortino dell’Olimpico la Roma resta la squadra di assoluto livello che è stata in questi anni attraverso un numero ormai considerevole di notti magiche, soprattutto in Europa. Il dato riportato da Opta qualche giorno fa è impressionante e ci piace ribadirlo: dal 2017/2018, nessuna squadra ha conseguito nei tornei europei più vittorie della Roma (33, come il Manchester City, la squadra che ha dominato la Premier degli ultimi anni, conquistando peraltro una Champions League). E visto il valore delle squadre battute nei diversi cammini europei è facile ritenere che se esistesse una Champions League da giocare solo in casa, la Roma sarebbe in grado di vincerla perché il pubblico le conferisce quella forza (d’animo, psicologica, tecnica e tattica) che non sempre lontano da casa i giocatori riescono a dimostrare, anzi, molto spesso perdono anche le qualità più riconosciute che hanno. 

È questo il motivo per cui nonostante il consistente divario di classifica i bookmakers concedono un vantaggio assai ristretto, appena 2.40 per il 2 rispetto al 3.10 per la vittoria della Roma. Negli undici questo divario non c’è, anzi stasera giocheranno titolari nel Napoli tre giocatori che quando hanno lasciato Trigoria, nessuno ha provato un minimo rimpianto, eppure sono stati tra i motori di una squadra fino a oggi in grado di tenere il passo dell’Inter: Juan Jesus, Spinazzola e Politano. Lukaku invece dei rimpianti ne ha lasciati eccome, ma non ha resistito al richiamo del suo vecchio comandante e tra la prospettiva di rimanere alla Roma con De Rossi e quella di andare a lavorare con Conte non ha avuto dubbi e i fatti probabilmente gli hanno dato ragione. Per il resto, il Napoli è una sapiente combinazione di talento e forza fisica perfettamente assemblata da un tecnico che sa dare motivazioni feroci  come pochi altri al mondo e questo è sempre un fattore che fa la differenza. Ma oggi può accadere di tutto. I romanisti lo sanno e ci saranno: «Si-può-fare!», diceva quel romanista di Mel Brooks.

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