19 minuti (più intervallo) per cambiare il futuro?
Dalla felicità di Paredes dopo l'abbraccio con Angeliño alla rabbia per la sostituzione: che cosa può essere accaduto in 19' per far pensare addirittura a una cessione?
Quei 19 minuti (più l’intervallo) durante i quali è “accaduto il fattaccio”. Sarebbe difficile perfino a Sherlock Holmes dipanare il mistero. I fatti non aiutano a capire. Minuto 44 della bella vittoria della Roma in Europa League: Mancini dalla fascia destra cambia fronte con un lancio millimetrico a pescare Angeliño dalla parte opposta del campo. Che, senza pensarci, al volo libera il suo mancino e ci porta in vantaggio. Festa, si aprano le danze. L’immagine più bella è quella di Paredes che si carica sulle spalle lo spagnolo. Sorrisi a 64 denti (32+32). Chi è romano sa bene come si chiama quel modo di giocare, figlio degli anni dell’infanzia: “cavacecio”.
Un fermo-immagine che trasmette solo felicità: la Roma è in vantaggio. Ancora due minuti di recupero dopo il minuto 45 e si va negli spogliatoi. Sono passati tre minuti dalla divertente esultanza.
Intervallo e si torna in campo. Minuto 61, quando Claudio Ranieri richiama Leandro Paredes in panchina per sostituirlo con Cristante. Il pensiero di tutti è che l’allenatore voglia, giustamente, dosare le forze dei titolarissimi in vista di due altre importanti partite, contro Napoli e Milan. Quel pensiero viene, però, bruscamente smentito.
Paredes esce dal campo, si toglie nervosamente i guanti e prima prende a calci una bottiglietta di plastica, poi ne scaraventa via un’altra. Sorpresa? Naturale. Sono passati 19 minuti (più intervallo) dal “cavacecio” felice di Leandro e Angeliño. Perché? In fondo, superati i danni dello tsunami Juric, è diventato un intoccabile della formazione, Hummels, lui e Dybala su tutti, sono la colonna vertebrale della Roma. E se essere sostituito provoca rabbia, significa che tiene alla maglia. Poi, uscire dallo stadio senza neanche un buonasera, un’ora dopo la sostituzione. Mah. Claudio Ranieri spiega negli spogliatoi: “Tutto normale, era deluso per il cambio”.
Possibile. Ma quei rumors che circondavano il futuro dell’argentino (vuole tornare al Boca e ha già parlato con Riquelme) diventano frastuono. Che Paredes avesse dubbi sul prolungamento del suo futuro a Roma erano conosciuti a tutti. La domanda, però, nasce spontanea: cosa possono aver cambiato quei 19 minuti? Dalla gioia più spontanea, alla rabbia non contenuta.
Traduzione: l’Argentina è più vicina. E qui ci si scontra con le certezze dei tanti che già disegnano gli scenari a breve termine. E non può essere una normale sostituzione a “svelare” le scelte future del giocatore. E Claudio Ranieri non ha potuto non essere più sincero: “Per me Paredes è importante e vorrei che restasse con noi. Ma ci sono situazioni personali che non posso non rispettare. Deciderà il ragazzo”. Giustissimo, mister. Quello che piacerebbe sapere da chi ha “confermato” l’addio imminente di Paredes proprio dopo il minuto 61 della partita di Coppa, è che cosa può essere accaduto in quei 19 minuti più intervallo per definire, quasi con certezza, una scelta di mercato, anzi di futuro. È solo una curiosità.
Per il resto e comunque andrà a finire, in bocca al Lupo, “suerte” romanista Leandro.
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