AS Roma

Proprietà, dirigenza, squadra: un "Ricomincio da capo" in salsa horror

Ranieri lo ha detto a chiare lettere dopo Alkmaar: «Siamo fatti male». Ma i problemi della Roma attuale vanno ben oltre le evidenti lacune della rosa

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
24 Gennaio 2025 - 16:35

La sconfitta di Alkmaar ha precipitato i tifosi romanisti in una sorta di inquietante remake del celebre film Ricomincio da capo, in cui uno straordinario Bill Murray era costretto a rivivere continuamente lo stesso giorno, come in un girone infernale apparentemente senza fine. Il remake, però, è in salsa horror per tutti coloro che si aspettavano una Roma in crescita, pronta a tutto per tener vive le speranze di una qualificazione diretta agli ottavi di Europa League: come a Como, seppur con modalità leggermente differenti, i tifosi presenti all’AFAS Stadion e quelli davanti alla tv hanno assistito all’ennesima prestazione totalmente priva di mordente (volendo usare un eufemismo) da parte di Paredes e compagni. E stavolta, a differenza dei precedenti scivoloni, persino Ranieri è parso sconfortato: «Siamo fatti così, siamo fatti male», ha detto il tecnico nel post-partita.

Parole che descrivono alla perfezione non soltanto la squadra, piena di lacune nonostante gli oltre 120 milioni spesi in sede di mercato estivo, ma anche l’assetto societario e dirigenziale di un club che da quattro mesi e tre giorni (vale a dire dalle dimissioni di Lina Souloukou, il 22 settembre scorso) non ha un Ceo, o un ad, o una qualsivoglia forma di dirigente che la rappresenti. La proprietà, d’altro canto, persevera nel suo mutismo: l’ultima occasione in cui l’abbiamo sentita parlare, all’indomani dell’acquisizione dell’Everton e proprio delle dimissioni della Souloukou, proclamava di aver esonerato De Rossi e preso Juric «con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei» e ribadiva che «la campagna acquisti estiva ha segnato l’inizio di un progetto strategico pluriennale pensato per riportare la Roma ai vertici del calcio europeo». Inutile stare a ricordare come siano andate le cose da allora a oggi.

La decisione di affidarsi a Ranieri come dirigente senior a partire da giugno è apparsa l’unica decisione sensata, ma “Sor Claudio” non potrà certo tenere per intero le redini della società: al suo fianco avrà bisogno di una dirigenza esperta e capace per dare vita a una vera rivoluzione. Che in realtà era stata annunciata già per gennaio, se non altro a livello di rosa: s’erano paventati rinforzi di livello e soprattutto cessioni eccellenti tra la vecchia guardia, ma siamo ormai a fine mese e ben poco s’è mosso. Sono arrivati Gollini e Rensch, sono usciti Le Fée e Ryan (entrambi presi soltanto pochi mesi fa). In tutto ciò, resta il nodo relativo al prossimo allenatore: Ranieri ha ribadito che non intende prolungare ulteriormente la sua carriera in panchina, ma chi lo sostituirà? Sul successore aleggia il mistero, anche perché ad oggi ancora non è stato individuato. Come per tutto il resto, anche in questo si naviga a vista.

Il rendimento pessimo in campo è solo il prevedibile risultato della somma di tutti questi fattori: ad Alkmaar la Roma ha raccolto la decima sconfitta su 29 partite stagionali (10 vittorie e 9 pareggi), allungando a 18 la striscia senza vittorie fuori casa; limitandosi a questa stagione, in 14 trasferte la Roma ha raccolto 8 punti tra campionato ed Europa League. E dall’Europa rischia pure di essere eliminata. In questo remake a tinte horror di Ricomincio da capo, sarebbe il colpo di grazia a una stagione che è già così da incubo. 

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