Condannati a vincere contro il modello Az
Alla Roma servono i tre punti ad Alkmaar per evitare calcoli e viaggiare ancora
Vincere nel tardo pomeriggio in questa fredda e grigia terra olandese (calcio d’inizio ore 18,45, telecronaca esclusiva su Sky, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) significa risalire qualche posizione nel gruppone dantesco della nuova Europa League, abbandonando decisamente l’inferno delle ultime piazze, restando saldi nel limbo degli spareggianti e guardando persino con ritrovata ambizione al paradiso delle prime otto, il salotto delle privilegiate che potranno preparare con calma gli ottavi di marzo e riposare nei due slot ricavati il 13 e il 20 febbraio per la celebrazione dei playoff. Significa due partite in meno e sarebbe un vero sollievo per chi punta al finale di stagione più interessante e caotico possibile dopo aver buttato tutta la prima parte. Uscire da questa coppa, invece, renderebbe plastico il disastro combinato dai Friedkin con l’esonero di De Rossi, il gesto folle che ha condannato la Roma alla mediocrità dei giorni di Juric e di chissà quanti altri tempi morti.
Dopo la sfida all’Az di questa sera il calendario prevede il confronto casalingo con l’Eintracht Francoforte, terza squadra di Germania dopo le due corazzate Bayern Monaco e Bayer Leverkusen. L’Az di Martens frequenta invece altre zone nella Eredivisie, attualmente è al quinto posto, dodici punti indietro il Psv capolista e undici in meno dell’Ajax di Farioli, appena battuto però nettamente in Coppa d’Olanda (qui si chiama Knvb Beker). Avversari pericolosi, insomma, battibili, ma a patto di giocare col piglio che ha avuto negli ultimi due mesi la Roma di Ranieri almeno in casa. Fuori sono rimasti imperforati i tabù degli altri due allenatori: De Rossi, che in tre trasferte di campionato, prima dell’assurda decisione, almeno si era limitato a non vincere (pari a Cagliari, Torino e Genova); Juric che invece aveva perso male con Elfsborg e poi a Firenze e a Verona; Ranieri, infine, con le due sconfitte iniziali con Napoli e Como e i pareggi di tutt’altro sapore di Milano e Bologna in campionato e con il Tottenham in Europa. Va da sé che riequilibrando il cammino esterno con quello interno la stagione della Roma può essere ancora riaddrizzata perché non tutte corrono per fortuna nelle diverse competizioni.
Prima di pensare a Udine c’è però da uscire bene dal confronto con la giovanissima squadra di Martens, allenatore come da tradizione passato nel loro settore giovanile e da un anno ormai in prima squadra. Qui due anni fa hanno vinto la Youth League, la competizione riservata alle under 19 di tutti i club che partecipano alla Champions League. Pezzi di quella squadra sono stati impiantati in questa, dopo aver lasciato andare i pezzi più pregiati costruiti in laboratorio, i vari Odgaard, Reijnders e Koopmeiners (adesso c’è il fratello di 2 anni più giovane in mezzo al campo). Qui ragionano così, e la tradizione va avanti. Stasera o vincono o avranno imparato qualcosa, vista l’età media così tenera, si fa per dire. Noi se perdiamo sarà un dramma. Perché il nostro allenatore giovane l’abbiamo mandato via alla quarta giornata. Per gli xg contro l’Empoli e contro il Cagliari. Quando si dice la programmazione.
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