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Stadio della Roma, c'è la grana parcheggi

I comitati contrari denunciano: "La riduzione peggiorerebbe la qualità della vita quotidiana". Ma le NTA in grado di aggirare l'ostacolo saranno attive da aprile

(As Roma)

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
20 Gennaio 2025 - 14:05

Potrebbe esserci una sostanziale (e forse determinante) novità per lo stadio della Roma nelle nuove Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale, approvate dal Campidoglio lo scorso mese. Una novità che andrebbe a risolvere in gran parte il problema relativo ai parcheggi per il nuovo impianto giallorosso. O almeno ne sono convinti i rappresentanti dei comitati che si battono contro la realizzazione dello stadio. Partiamo dall’inizio però. Ad oggi la normativa vigente impegnerebbe la Roma alla realizzazione di un posto auto (o tre posti moto) ogni 3 spettatori previsti nell’impianto. Ancora non è chiaro quanto sarà grande lo stadio della Roma a Pietralata, ma l’orientamento sembra essere per le 60mila unità, e quindi a conti fatti si tratterebbe di dover realizzare parcheggi con una capienza complessiva di circa 20mila automobili (il triplo se si parla di motocicli). Nel progetto preliminare la Roma aveva prospettato la realizzazione di 10.000 stalli per motorini e biciclette e 4.044 posti auto (poi incrementati di 2.880 nuove unità). Uno sforzo notevole ma ancora lontano dall’obiettivo fissato dalla legge.

Oggi i comitati hanno scovato una nuova norma, all’articolo 87 comma 2 delle NTA che aggirerebbe l’ostacolo. “Per gli impianti (sportivi, ndr) - cita il testo del dispositivo - localizzati ad una distanza inferiore a mt 1.000, da fermate del trasporto pubblico su ferro, può essere reperita, ad esito di uno studio trasportistico, che specifichi l'effettiva richiesta di spazi per la sosta, in cui venga definita a modalità di accesso dei diversi utenti, una dotazione ridotta fino al 80%”. Un escamotage, denunciano, che renderebbe “la riqualificazione del quadrante” di fatto come “una operazione di speculazione economico-politica […] e peggiorerebbe la qualità della vita quotidiana”. La realtà dei fatti però sembrerebbe un’altra. Le NTA infatti non saranno operative prima del prossimo mese di aprile (l’iter in questo è assai complesso e prevede ancora dei passaggi non ancora completati) e se la Roma presentasse il suo progetto a febbraio (come sembra) non potrebbe tenere conto di questa novità. Dal Comune infatti bollano la denuncia come pura fantasia. Ma certo se i tecnici del Campidoglio tenessero conto dell’indirizzo fornito dalla nuova norma, differendo la decisione finale ad una fase successiva (dopo aprile per l’appunto), potrebbe esserci per la Roma un bel risparmio e bell’aiuto a far quadrare i conti di un’opera sempre più complessa. Anche in questo caso però, per saperne di più, dovremo attendere il progetto definitivo.

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