AS Roma

Un anno fa l'ultima di Mou: quante cose (non) sono cambiate

A Milano lo scorso anno l'ultima di José con la Roma. Dal ruolo di Svilar, quella sera titolare a sorpresa, fino al rendimento peggiorato in campionato

PUBBLICATO DA Pietro Laporta
14 Gennaio 2025 - 20:36

Quante cose (non) possono cambiare in un anno. 365 giorni fa, alle 20.45 del 14 gennaio 2024, la Roma scendeva in campo a San Siro per affrontare il Milan di Pioli. La sconfitta per 3-1 contro i rossoneri, bestia nera degli uomini di Mourinho in quegli anni, inaugurava così un girone di ritorno al quale la squadra si affacciava dopo una prima parte di campionato agli occhi di molti disastrosa. Le partite tutte in fila contro Fiorentina, Bologna, Napoli, Juventus, Lazio e Atalanta (la maggior parte delle quali a onor del vero giocate alla pari) avevano allontanato i giallorossi dalle posizioni di vertice, con i 29 punti in classifica (e l'eliminazione nel derby di Coppa Italia), che portarono due giorni dopo all'esonero di José Mourinho. Pesarono molto anche i rapporti non idilliaci con la classe arbitrale: a Milano, in quella che rimarrà l'ultima gara sulla panchina della Roma, lo Special One rimase in tribuna a causa della squalifica (accolta con l'ovazione dei tifosi romanisti) nell'ultima (ed ennesima) battaglia all'Olimpico, contro l'Atalanta. Dagli spalti di San Siro, il portoghese scelse di affidarsi alla difesa a tre, ritenuta ormai da molti inadatta alla rosa giallorossa (appena arrivato, De Rossi tornerà poi a giocare a quattro); in porta, l'attuale tecnico del Fenerbahce sorprese tutti schierando al posto di Rui Patricio il giovane Svilar, fino a quel momento apparso come un oggetto misterioso nei suoi primi 18 mesi in giallorosso.

Chissà in quanti si sarebbero perciò aspettati 365 giorni del genere: 365 giorni trascorsi i quali la Roma ha cambiato quattro allenatori, è tornata a giocare a tre (nelle ultime partite della gestione De Rossi, con Juric e anche con Ranieri), ha trovato in Svilar molto più di un oggetto misterioso, ma un portiere più che affidabile su cui puntare per gli anni a venire, ha infranto il tabù Milan, battendolo due volte in sette giorni ad aprile con DDR e pareggiandoci qualche settimana fa, ma ha realizzato 24 punti dopo 20 partite, 5 in meno rispetto ai punti che resero la partita di un anno esatto fa, l'ultima di José Mourinho sulla panchina della Roma.

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