AUDIO - Contucci a Radio Romanista: "Trasferte vietate? Un qualcosa di anti-costituzionale"
L'avvocato e tifoso giallorosso ha commentato la decisione del Prefetto di Bologna di proibire la trasferta del Dall'Ara ai tifosi giallorossi
L'avvocato Lorenzo Contucci è intervenuto a Radio Romanista per commentare la recente decisione della Prefettura di Bologna, che su richiesta del CASMS ha vietato la trasferta di domenica ai tifosi giallorossi. Queste le sue parole:
Che spiegazione ti dai a questa decisione?
"È il concetto di prevenzione portato all'estremo. Con la gente di Udine poi c'è una grande amicizia, è assurdo. Il sistema non dovrebbe funzionare così, ma purtroppo in Italia non abbiamo una struttura come in Germania, dove è il club che fa ricorso, o in Inghilterra, dove ci sono organismi con cui i tifosi si oppongono a decisioni di questo tipo, che tra l'altro non vengono prese perché è un qualcosa di gravissimo. Da noi non c'è questa mentalità, recentemente i fiorentini hanno fatto ricorso per la loro trasferta e vedremo. Ma se non si fa niente si continuerà così, finché - speriamo - non ci si accorgerà che si vanno a ledere diritti costituzionali".
Infatti, non è un qualcosa di anti-costituzionale? Si vieta di viaggiare, siamo al processo alle intenzioni: vedi una volontà politica dietro a queste decisioni spesso contro la Roma?
"Se vediamo le motiviazioni del CASMS è un trend che è tornato da due, tre anni, da quando hanno ripreso a chiedere la tessera del tifoso per le trasferte, uno strumento che era sparito: nel momento che il biglietto è nominativo non ha molto senso. Siamo sempre alle solite. È molto facile gestire così l'ordine pubblico, un conto è se è un provvedimento punitivo, un qualcosa di penale: lì avete reso l'Olimpico la messa di Natale ma penso che magari servirà a qualcosa. Ma se vieti una trasferta in un territorio amico è prevenzione totale. Dal punto di vista costituzionale è assurdo, si vieta di godere di uno spettacolo per cui molti tra l'altro hanno già pagato: parliamo di 200 euro a persona per la trasferta organizzata. Nei ricorsi bisognerà chiedere il risarcimento, come successe per una partita contro l'Empoli di anni fa. Si tratta di una materia "vergine", nuova.
La cosa che preoccupa è che l'atteggiamento verso le tifoserie si conferma terreno di sperimentazione: si parte dalle tifoserie e si arriva alle piazze.
"Io lo dissi anni fa che saremmo arrivati al daspo urbano. Mettiamo che ci sia una manifestazione politica con dei ragazzi di sinistra che si organizzano per scontri con ragazzi di destra che poi non avvengono. Ritenete costituzionale se vietano poi le manifestazioni in altre città. La cosa triste è che tali decisioni sono state prese con governi di sinistra e di destra, e inoltre la gente poi se la prende con il giudice, ma è una decisione che parte dall'alto.
Cosa bisogna aspettarsi verso Udine?
"Io non ho mai visto un Prefetto che dice di no a queste raccomandazioni, probabilmente prenderà la palla al balzo".
Ritieni che si tratti di incompetenza?
"No, non lo è. Siamo di fronte ad un disegno ben chiaro, è stata proibita tempo fa una trasferta pure al Milan Futuro. L'unica partita proibita in Europa è Ajax-Feyenoord: senza essere ipocriti, io posso capire se vuoi tutelarti a Napoli-Roma, ma a tutto c'è un limite. Lo Stato che organzza Mondiali e Giubileo non riesce ad organizzare una partita di calcio, è un fallimento".
Come funziona ora con la tessera del tifoso?
"Chi vuole può farsela al volo, diventa uno strumento commerciale perché nel momento in cui i biglietti sono tutti nominativi ditemi a cosa serve. Anzi, sono più controllato io che prendo trenta biglietti piuttosto che chi si fa una volta la tessera del tifoso. Paradossalmente la tessera penalizza il tifoso più occasionale e più calmo, che magari vuole andare a vedere la trasferta della Roma ma non ci pensa che gli serve la tessera, che poi ha un costo aggiuntivo, ricordiamolo".
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