AS Roma

I giusti valori e la festa infinita. Pellegrini sventola sotto la Sud

Nel prepartita in Curva la bandiera con il volto di Astutillo Malgioglio. Tra i 65.042 dell'Olimpico, anche Amantino Mancini e Marco Delvecchio

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
05 Gennaio 2025 - 22:50

Da domani ci ricorderemo soltanto il risultato, ma il derby non è soltanto quello che si gioca in campo, sul prato verde dell'Olimpico, ma anche, se non soprattutto, la sfida a distanza ravvicinata sugli spalti. Da segnalare nel prepartita qualche disordine, fortunatamente contenuto, mentre dentro lo stadio lo spettacolo è il solito (ovviamente solo da una parte). Con 65.042 spettatori, il clima si è riscaldato ben prima delle 20.45, quando il signor Pairetto ha dato il via alla partita che chiude il girone d'andata e apre il nostro 2025. Durante il riscaldamento, in Sud, è apparsa una bandiera rappresentante Astutillo Malgioglio, portiere che tra il 1983 e il 1986 ha vestito le maglie di Roma e Lazio, rompendo con i tifosi biancocelesti che avevano insultato il suo impegno per il sociale al fianco di ragazzi disabili («Torna dai tuoi mostri», uno degli infami striscioni che i laziali gli "dedicarono").

All'ingresso della Roma in campo per il riscaldamento, in Sud Laterale è apparso uno striscione di sfottò: «Noi viviamo per l'A.S. Roma, voi pure». Poi lo stendardo mostrato dalla Sud con rappresentato un tifoso della Lazio che, mentre dorme, sogna Mancini e le due bandiere sventolate dal numero 23 dopo aver deciso l'ultimo derby, lo scorso 6 aprile. Poi ancora, un altro striscione dalla Sud Laterale: «Noi simboli e colori di questa città, voi feccia della società». Proprio sotto il maxi-schermo: «Gente giusta, che non è preda di ideologie alla moda!». Da segnalare, tra il pubblico, anche la presenza di Amantino Mancini, che nel 2003 segnò con uno splendido colpo di tacco al volo durante il derby. E, a proposito di gol alla Lazio, presente anche Marco Delvecchio, autore di 9 gol durante le stracittadine. C'è spazio anche per il ricordo del piccolo Michalis, bambino di 7 anni e tifoso della Roma che ci ha lasciato qualche giorno fa, questo lo striscione in Tevere dedicato a lui: «Forever one of us, goodbya Michalis».

Finito il riscaldamento, è stato il momento del nostro inno, poi delle coreografie. Trascurabile la loro, bellissima la nostra. «Anti Lazio...oggi come ieri!», la scritta che compare in una Sud interamente giallo, rossa e bianca, coinvolgendo anche Distinti Sud e Sud Laterale. E a proposito di valori, dopo essere esplosa al 10' per il gol di Pellegrini, la Sud tira fuori quattro stendardi rappresentanti: Cervone, Mancini, Zago e De Rossi. «In campo, sugli spalti ed in ogni angolo della città... Un odio eterno chiamato antilazialità!». Intorno alla mezz'ora di gioco poi, sul risultato di 2 a 0, un altro striscione a firma Roma: «Estranei al vostro veleno borghese, viva la Roma e la sua gente!». E, sulla stessa lunghezza d'onda, in Tevere: «Ossessionati nel ricordarci di essere "elite", complesso di inferiorità, si chiama così!».

Il secondo tempo inizia con la stessa passione del primo, tanto in campo quanto sugli spalti. Dopo 30 minuti di gioco, in Sud appare un lungo striscione, che inneggia alla Roma: «L'emozione che sale quando ti vedo giocare: con la Lsul petto e il nome immortale della Capitale!». Poi un pensiero anche all'ex Lazio Radu: «Improvvisarti ultras non sembra una gran mossa, ti sei già scordato della felpa giallorossa?», con riferimento ad una foto del difensore romeno da giovane immortalato con una tuta della Roma. Lo sfottò verso la curva avversaria: «Più che maledetti, 11 anni tra i cadetti!». Al terzo minuto di recupero, si accendono gli animi in campo con una rissa che blocca il gioco per diversi minuti, con l'espulsione di Castellanos. Il tutto fomenta, ovviamente, anche gli spalti, con l'Olimpico che diventa una bolgia, tra la rosicata loro e la goduria nostra. I tre fischi di Pairetto fanno partire la festa, iniziata già prima dell'inizio e finita ben oltre il novantesimo. Pellegrini che sventola la bandiera col nostro stemma e Italo Foschi. C'è tutto in questa immagine. Roma siamo noi, da sempre e per sempre.

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