Tra certezze, dubbi e delusioni: il mercato della Roma dopo metà stagione
Da Koné a Hummels, passando per Soulé, Le Fée ed Hermoso. L'analisi statistica dei nuovi arrivati in casa giallorossa
La prima parte di stagione è ormai giunta al termine. Tra la confusione in dirigenza, i tre allenatori cambiati in tre mesi e i risultati deludenti, il girone d’andata rimane completamente da dimenticare. Sono stati mesi difficili per la squadra, ma soprattutto per i calciatori arrivati nel mercato estivo (ben 12, 11 non contando il riscatto di Angeliño). Tra i nuovi arrivati c’è chi ha saputo ritagliarsi un posto da protagonista, chi ha accusato i diversi cambiamenti tattici non trovando mai continuità, chi invece fin da subito non è riuscito ad ottenere una vera e propria chance per mettersi in mostra.
Certezze e prospettive
Tra le note positive della stagione figurano gli arrivi di Hummels, Koné, Saelemaekers e Dovbyk. Il centrale è arrivato a parametro zero dal Borussia Dortmund e, dopo una lunga serie di panchine sotto la guida Juric, con l’avvento di Ranieri si è preso la Roma diventando imprescindibile. Al momento sono 8 le presenze in stagione, con il gol all’ultimo secondo in Europa League che è valso il pareggio con il Tottenham. Esperienza, leadership e qualità agli ordini di Ranieri, il quale ha già ammesso di puntare sul tedesco anche per la Roma del futuro.
Se Hummels ha beneficiato della fiducia di Ranieri, Koné ha dimostrato fin da subito la sua importanza per la squadra. Il centrocampista francese, arrivato dal Borussia Mönchengladbach, rappresenta al momento il vero colpo del mercato estivo in casa giallorossa: 21 presenze stagionali, 2 gol e un assist. Ma soprattutto, tanta qualità e quantità in mezzo al campo, che gli hanno permesso di diventare un titolare inamovibile del club.
Un’altra pedina fondamentale della Roma è rappresentata da Saelemaekers: l’esterno belga in prestito secco dal Milan ha dovuto fare i conti fin dall’inizio della sua esperienza nella Capitale con un infortunio alla caviglia (nella gara col Genoa alla quarta giornata di campionato) che lo ha costretto ai box per due mesi. Una volta tornato a disposizione si è ritagliato fin dal primo momento un posto negli undici titolari di Ranieri. Da seconda punta o da esterno di centrocampo, il belga ha convinto tutti: 8 presenze, 2 gol e un assist. A fine stagione dovrà far ritorno al Milan, ma il tecnico romano è stato chiaro: “Lui qui si trova benissimo, vogliamo tenerlo”.
Tra le note positive c’è anche Dovbyk: il centravanti ucraino finora ha realizzato 9 gol e 2 assist in 23 presenze complessive, alternando ottime prestazioni a prove un po’ spaesate. I tre cambi in panchina non gli hanno facilitato il lavoro e il campionato italiano, specialmente per un ruolo delicato come quello del centravanti, può richiedere un periodo di ambientamento fisiologico. Non è ancora la macchina da gol vista al Girona nella passata stagione, ma il valore dell’ucraino rimane indiscutibile.
“Chissà che sarai…”
Come scritto precedentemente, la stagione complicata non ha aiutato particolarmente l’inserimento dei nuovi innesti dal mercato. E due chiari esempi sono rappresentati da Matias Soulé ed Enzo Le Fée: il primo, arrivato dalla Juventus dopo una gran stagione in prestito al Frosinone, non è mai riuscito a trovare una vera e propria posizione in campo dove poter esprimersi al meglio. Al momento, l’argentino ha raccolto un solo gol in 17 presenze complessive. Il tempo è sicuramente dalla sua parte, vista la giovane età. Intanto Ranieri lo gestisce e lo elogia: “È il futuro della Roma”.
Discorso analogo anche per il centrocampista, arrivato dal Rennes in estate per 23 milioni di euro. L’ex Lorient si è subito infortunato contro l’Empoli, per poi tornare a disposizione un mese dopo contro l’Inter. Al momento sono solo 6 le presenze in Serie A, 10 complessive tra Coppa Italia ed Europa League: nonostante le potenzialità espresse nelle poche apparizioni, Le Fée sembra non aver trovato ancora una stabilità nella Roma. L’esame è rimandato al 2025 e, se dovesse continuare in giallorosso, la speranza è che possa convincere Ranieri (oltre a trovare una quadra anche dal punto di vista fisico) e diventare a tutti gli effetti una delle rotazioni a disposizione del tecnico.
Un punto interrogativo rimane Saud Abdulhamid: con Ranieri sono 4 le presenze complessive, condite da un gol in Europa League col Braga e un assist in campionato con il Lecce. L’esterno saudita sembra esser entrato nelle dinamiche della squadra, ma al momento l’ultima apparizione resta la sconfitta di Como del 15 dicembre. Dopodiché, tre panchine consecutive. Con Saelemaekers spostato sulla fascia e Celik, Saud potrebbe trovare meno spazio. Le competizioni però rimangono - almeno finora - tre e ci sarà bisogno di tutti per provare a far bene nella seconda parte di stagione.
“Chissà che sarà di noi…”
Tra punti interrogativi e prestazioni insufficienti, sono diversi i giallorossi che dovranno fare i conti con il proprio futuro: chi già a gennaio, chi al termine della stagione. Il primo della lista, a sorpresa, è Mario Hermoso. Il difensore spagnolo, arrivato a parametro zero dall’Atletico Madrid, non ha mai convinto finora nelle sue 13 presenze stagionali. Solo tre presenze e pochissimi minuti a disposizione per Samuel Dahl: il terzino, classe 2003, è arrivato in estate per 4.5 milioni dal Djurgardens ma non ha mai trovato spazio: l’ipotesi di un prestito potrebbe essere la giusta soluzione per dar modo al giovane svedese di accumulare minuti nelle gambe. Nessun minuto per Buba Sangaré, giovanissimo (classe 2007) arrivato in estate dal Levante; mentre una sola presenza in Coppa Italia per Ryan, secondo portiere e vice Svilar.
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