AS Roma

Mourinho e Ranieri hanno ragione: con Dybala è un'altra Roma

Prestazione sontuosa dell'argentino che ha illuminato San Siro con le sue giocate. Il rinnovo si avvicina, sempre più complicato immaginare la Roma senza di lui

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
30 Dicembre 2024 - 10:47

Il "problema", qualora lo sia mai stato, è stato trattato con cura già in diverse occasioni. L'ultima in estate quando sembrava sul punto di essere "risolto", spedendolo nell'emergente calcio arabo per deliziare il palato di qualche facoltoso e annoiato sceicco. E un altro potenziale tentativo è stato registrato pochi giorni fa, con qualche sirena dalla Turchia pronta ad attirarlo lontano dalla Capitale. A Trigoria, prima con Baldanzi e poi con Soulé, hanno comunque provato a preparare il terreno in vista di un suo potenziale addio, nel cercare di costruire una Roma senza di lui o, quanto meno, che potesse prescindere dalle sue giocate. Ma non c'è stato verso, né di vederlo palleggiare in mezzo alle dune né di vederlo superato dalle gerarchie interne.
Prima Mourinho e ora Ranieri hanno affermato una verità inconfutabile: c'è una Roma con Dybala e una Roma senza. Il non menzionare De Rossi non vuole risultare come un attacco all'ex tecnico giallorosso, ma solamente rispettare la sua idea che ha provato anche a contemplare la rinuncia al talento, a volte fragile, dell'argentino. 

E non c'è statistica che tenga nel far capire al meglio cosa significhi avere uno come Dybala in campo a guidare i compagni. I problemi fisici sembrano superati, la testa viaggia più veloce delle gambe e la poesia viene sprigionata ad ogni singola giocata, fornendo la costante percezione che dai suoi piedi possa scaturire sempre qualcosa, ogni volta che è in possesso. L'heat map della sua gara di San Siro lo colloca ovunque, perché la Joya ha saputo offrire anche corsa e sostanza alla sua Roma con ben 11,100 chilometri percorsi, secondo solo a Pisilli (11,558). L'indice di rischio più alto nelle giocate prodotte dalla Roma è ovviamente suo (32%) sui 66 palloni toccati, di cui il 93% ha raggiunto i compagni. Sono state quattro le grandi occasioni create, con due tiri nello specchio della porta, tra questi la perla che ha riportato la sfida in parità. 

Tifosi e compagni lo celebrano (vedi Saelemaekers), Ranieri se lo coccola ("Quando è in questo stato di forma è bello vederlo giocare") e il rinnovo automatico è ormai dietro l'angolo, ancora poche gare e diventerà realtà nel 2025. Per rendere più sostenibile l'impatto economico della Joya sulle casse del club c'è sempre tempo, basterà sedersi tutti attorno allo stesso tavolo per far collimare numeri e volontà. Per pensar, invece, di farne a meno, soprattutto in campo, manca ancora tanto. Ma proprio tanto. 

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