AS Roma

È ora di crescere anche lontani da casa nostra: alle 20.45 c'è Milan-Roma

Col Milan ad aprile arrivò l’ultima vittoria in una partita intera. Proprio coi rossoneri meno di un anno fa l’inizio dell’incubo dei quattro allenatori

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
29 Dicembre 2024 - 06:00

Ranieri l’ha detto e prima di lui De Rossi e Mourinho, passando per Juric. Non è normale che la Roma non vinca in trasferta. Questa sera alle 20.45 al Meazza (18ª di Serie A) c’è da dimenticare la torta della nonna di cui parlava José prima dell’esonero avvenuto proprio all’indomani, due giorni dopo per la precisione, dell’ultimo Milan-Roma di campionato, il 16 gennaio scorso. Nemmeno un anno è passato ma la Roma ha cambiato quattro tecnici. Qualcosa che, vent’anni dopo l’ultima volta che era successa una follia tale, i romanisti non dimenticheranno facilmente. Un incubo riuscito dal quale l’ambiente giallorosso spera di affrancarsi proprio alla fine di questo annus horribilis e proprio laddove si era consumata la drastica cesura delle certezze, iniziate certo a scricchiolare molto prima, e molto più per dinamiche di politica interna che per la famosa tabellina dei dati statistici, ma palesatasi quasi come un fulmine a cielo nuvoloso dopo quel Milan-Roma. Ricordato soprattutto per l’addio di Mourinho che era riuscito poco prima a mangiare il panettone, o il pandoro, prima che esplodesse il vaso di Pandora a Trigoria. Lo stesso Milan-Roma nel quale il portoghese lanciò Svilar dopo averlo tenuto “nascosto” per mesi, destinato invece con De Rossi, anche nella magia della Scala del calcio, ad aprile, a consacrarsi come realtà a livello europeo.

Da quel Milan-Roma ne è passata di acqua sotto ai ponti. Sono cambiati alcuni giocatori, diversi allenatori, ma è rimasta la casella zero nelle vittorie ottenute lontani dall’Olimpico: tra campionato ed Europa League, sono 15 le gare senza un sorriso pieno (solo il Venezia in Italia fa compagnia alla Roma in questo orribile dato). Ranieri si è portato a casa una quasi vittoria, per come è maturato il pari nel recupero, da Londra, ma non basta. Ultimo successo il 25 aprile scorso a Udine nei 20 minuti del recupero contro i friulani dopo l’interruzione per il malore di Ndicka.

 Se l’ultimo ricordo di campionato coi rossoneri è il buio più totale, positivo e, invece, fonte di luce e di speranza è il ritorno della memoria all’ultima vittoria fuori casa in una gara da 90’: e si vede ancora rossonero, perché è proprio l’andata degli ottavi di Europa League della scorsa stagione. La mattina della partita di San Siro i Friedkin annunciarono il prolungamento di De Rossi, che ripagò con una prestazione straordinaria e una vittoria (poi ripetuta al ritorno con passaggio ai quarti). Un altro mondo proprio. 

E poi giù acqua, come detto, sotto i ponti giallorossi. Tutto troppo brutto per poter essere vero, ma talmente vero che oggi è Claudio Ranieri a dover accomodare la barca. Dicembre avrebbe dovuto dirci cosa potrà fare la Roma in questa stagione. Ha già detto alcune cose: la prima è che in trasferta, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non si riesce a vincere. Qualcuno indica nell’attuale Milan dell’ex allenatore Fonseca un’opportunità, ma occhio a considerarlo disastrato. Vacci a giocare, comunque, a San Siro: i numeri del passato, anche quando i rossoneri hanno vissuto momenti di difficoltà, non mentono (ultima vittoria in campionato nell’ottobre 2017). Ranieri lo sa e si aspetta una partita comunque spigolosa. Poi bisognerà davvero iniziare un anno che sia nuovo più che mai. Ma anche per questo già a capodanno ci saranno i romanisti al Tre Fontane. Step by step.

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