Dall'ultimo Mourinho al Ranieri-ter: il confronto dei 4 allenatori cambiati nel 2024
Tra delusioni e difficoltà in un anno decisamente difficile, ecco l'analisi - prendendo in considerazione solo il campionato - dei quattro tecnici passati per la Capitale
Il 2024 ha rappresentato un anno decisamente anomalo in casa Roma: dall’addio sofferto con Mourinho alla separazione ancora più dolorosa con De Rossi; l’arrivo inaspettato di Juric e i 53 giorni del croato sulla panchina giallorossa, per poi arrivare al presente (e futuro, da dirigente) chiamato Ranieri. Di seguito andremo ad analizzare e riassumere i percorsi (esclusivamente) in campionato dei 4 allenatori cambiati in un anno solare.
L’ultimo Mou e la fine di un ciclo
La ferita di Budapest al termine della stagione 22-23 ha segnato profondamente il futuro del club. L’annuncio della permanenza di Mourinho – arrivata dal portoghese stesso all’Olimpico, al termine di Roma-Spezia – aveva dato ai romanisti un appiglio di speranza dopo il dolore provato poche settimane prima. Tuttavia, la ripartenza con il tecnico e l’entusiasmo si sono presto tramutati in una prima parte di stagione deludente: 20 partite in campionato con una media di 1,50 punti a partita. La sconfitta di San Siro contro il Milan sarà l’ultima panchina di Mou in giallorosso, prima dell’esonero arrivato il 16 gennaio 2024.
Così tanto in così poco
Il ritorno di De Rossi a casa: semplicemente ciò che qualsiasi romanista si sarebbe aspettato, magari non così presto. DDR viene chiamato dai Friedkin a sostituire Mourinho: la piazza è ferita, ma accoglie con tutto l’amore possibile uno dei suoi figli e simboli. L’avventura del nuovo tecnico parte con una vittoria, in casa, contro l’Hellas Verona. Il 20 gennaio 2024. Da quella partita partirà un cammino sorprendente, in campionato e in Europa. L’avventura europea toglierà energie vitali in campionato: così, dopo l’illusione della rimonta in casa del Bayer Leverkusen che avrebbe portato alla terza finale europea consecutiva, i giallorossi si posizionano sesti. La proprietà conferma De Rossi con un triennale e l’annuncio di un nuovo progetto: DDR prende il timone e, nonostante i ritardi sul mercato e la questione Dybala, inizia la stagione 2024-25 al comando della Roma. Tuttavia, la proprietà decide di esonerare il tecnico dopo sole 4 giornate. Alla fine della sua breve ma intensa avventura sulla panchina romanista (e che magari possa essere solo un arrivederci), De Rossi collezionerà 21 partite in Serie A, con una media di 1,76 punti a gara.
Quella strana scelta
L’uomo sbagliato al momento sbagliato. Potrebbe essere considerata in questo modo l’esperienza di Juric sulla panchina della Roma. Arrivato decisamente a sorpresa in un momento delicato, in un clima di tensione e contestazione in tutta la città, il tecnico croato resta nella Capitale per 53 giorni. Prendendo ancora una volta in considerazione unicamente il percorso in campionato, l’ex allenatore del Torino chiude la sua esperienza con una media di 1,25 punti a partita: due le vittorie, con Udinese e Venezia; poi il pareggio di Monza e il ko casalingo con l’Inter. Il disastro di Firenze, i tre punti col Torino e le ultime due sconfitte con Verona e Bologna prima dell’ennesimo esonero stagionale.
Presente e futuro
E nel caos più totale, nel momento dell’estremo bisogno, ecco il ritorno di Ranieri. La sua terza volta sulla panchina giallorossa, ma questa volta con uno sguardo volto al futuro: rimarrà fino al termine della stagione, il tempo di aggiustare le fratture. Per poi cominciare a ricostruire, con un ruolo dirigenziale che avrà peso anche sulla scelta del futuro tecnico giallorosso. Dal suo arrivo, al momento, 5 le sfide in campionato: prima i ko nei big match contro Napoli e Atalanta, poi la vittoria con il Lecce che, insieme al successo europeo col Braga, aveva dato la sensazione ai tifosi di una retta via ritrovata. Poi il dietrofront col Como, inaspettato e doloroso. Prima delle feste arrivano Sampdoria in Coppa Italia (battuta 4-1) e Parma in A (vittoria per 5-0). Una volta digerito il pranzo di Natale, i giallorossi concluderanno il girone d’andata con Milan e Lazio: servirà carattere e orgoglio.
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