AS Roma

AUDIO - Righetti: "Dovbyk il 'meno positivo', ma bene tutta la Roma". E su Pellegrini...

Le parole dell'ex calciatore giallorosso a Radio Romanista: "Saelemaekers? La sua opposizione sul fondo non è corretta. El Shaarawy mi è piaciuto"

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PUBBLICATO DA La Redazione
23 Dicembre 2024 - 12:11

Torna la serenità dopo il successo per 5-0 contro il Parma. La convincente vittoria ottenuta dalla Roma ha portato a diversi spunti e Ubaldo Righetti ha voluto analizzare la prestazione dei ragazzi di Ranieri a Radio Romanista. Prima, però, una riflessione sugli avversari: "Il Parma è una squadra aperta, ha un po' una filosofia simile a quella del Frosinone di Di Francesco. 

Alla Roma vanno dati comunque i meriti. Sono soddisfatto della capacità nel fraseggio, di trovare fluidità nella manovra, sincronismo... Agevolato dal Parma, sì, ma queste idee bisogna averle in testa. A Como non c'è stata proposta, al di là delle assenze. Ora dobbiamo aggiungere Paredes e Hummels alla lista degli imprescidibili?".

La prestazione, sia a livello individuale, sia a livello collettivo, è piaciuta. A partire da El Shaarawy: "Io riconosco quando gioca bene, l'ho visto protagonista nei movimenti senza palla, nella velocità... Mi è piaciuto tanto! Ha tolto un gol a Dovbyk, è vero, ma gli errori li fanno tutti e li hanno fatti anche gli altri. Chi è stato meno brillante? Sono stati tutti all'altezza. È complicato: posso dire che in alcune situazioni Hummels e Paredes non mi sono piaciuti. Il voto si abbassa, ma non hanno sfigurato. Nella prima azione del Parma, il tedesco esce male e lascia il proprio uomo da solo. Quello è un grave errore. Io penso che il voto 'meno positivo' vada a Dovbyk. Ma il livello generale è stato altissimo per tutta la partita".

La riflessione si è poi spostata su Saelemaekers: "La sua fase difensiva in quella posizione lascia un po' a desiderare. Sul fondo la sua opposizione da difensore non è corretta. Lì dovrebbe esserci un lavoro comportamentale anche da parte sua; sul centro-destra era più presente Paredes e forse con la presenza di Koné Saelemaekers avrebbe avuto un aiuto in più. Lui al Milan, all'inizio, ha giocato anche come terzino. Ma un conto è la difesa a quattro, dove ci si ritrova spesso a difendere; giocando come esterno di centrocampo ci sono altre situazioni. Ieri sono state date poche possibilità, ma anche lì c'è stata scarsa opposizione, con Hummels e Svilar che hanno richiamato i propri compagni chiedendo di uscire". 

Dopodiché un'analisi sulla situazione di Pellegrini, collegando il tutto ai cambi non effettuati da Ranieri: "Si viaggia su un filo molto sottile. Pellegrini potrebbe far discutere e riflettere; non perché debba giocare per forza. Ma per come sta. Ieri le cinque sostituzioni sono un tema importante. Ranieri ha dato la sua spiegazione e lì possono esserci riflessioni. Il tecnico, comunque, non ha creato problemi: Pellegrini viene contestato, Soulé deve crescere, Baldanzi è un giovane promettente... Gli altri che sono rimasti fuori sono giovani o calciatori non indispensabili. Probabilmente Pellegrini sta ragionando tanto, ma in queste occasioni può accadere che per la testa passi qualcosa di importante. La situazione si è prolungata abbastanza e Ranieri non vede ancora determinate cose per dare continuità. Si parla di equilibrio tattico, che è il motivo per cui gioca El Shaarawy. Noi dobbiamo guardare il discorso relativo alla prestazione che un giocatore può offrire e in questo momento El Shaarawy dà di più rispetto a Pellegrini. Da quando è arrivato Dybala, poi, Lorenzo ha dovuto cambiare il suo modo di giocare; lui si è impegnato, con umiltà. Serviva un altro atteggiamento e questo lo ha portato un po' fuori dalla 'sua zona'".

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