Punto e virgola

Storia all'ora di pranzo: c'è il Parma, bisogna passare l'esame

La classifica non farebbe assorbire altri passi falsi. C'era Ancelotti sulla panchina degli emiliani nel giorno dell'unica vittoria all’Olimpico. E segnò Crespo

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
22 Dicembre 2024 - 06:00

Se Roma-Lecce di un paio di settimane fa era evocatrice di pessimi ricordi, Roma-Parma nell’immaginario giallo-rosso attiva un altro tipo di endorfine. Tanto funerea anche solo la pronuncia di quella partita quanto è dolce quest’altra. Quel 17 giugno di 23 anni e mezzo fa si è infatti compiuta la gloria eterna di quella grande squadra e da allora ogni Roma-Parma ci riporta lì. A dir la verità c’è pure un’altra foltissima schiera di partite precedenti e successive a confortare l’approccio alla gara di oggi dei più preoccupati visto che da queste parti gli emiliani sono sempre usciti dallo stadio senza sorrisi. E c’è pure l’eccezione che conferma la regola, con quell’unica vittoria colta all’Olimpico il 13 aprile del 1997, quando sulla panchina degli emiliani sedeva un certo Carlo Ancelotti e in squadra avevano gente tipo Buffon, Thuram padre, Cannavaro, Crippa, Sensini, Dino Baggio e Hernán Crespo, l’autore del gol che spostò l’equilibrio della gara verso la fine del primo tempo. In panchina della Roma addirittura Nils Liedholm, in campo un giovanissimo Francesco Totti, a far coppia d’attacco con Abel Balbo. Nelle altre 28 partite, 21 volte ha vinto la Roma, mentre 7 sono stati i pareggi. Deve essere anche per questo, oltre, ovviamente al valore tecnico delle due squadre, che i bookmakers assegnano un grande vantaggio alla Roma: la vittoria della squadra di casa è data mediamente a 1,5, il pareggio a poco più di quattro volte la posta, la vittoria del Parma più di sei. Eppure la classifica vede le due squadre divise da un solo punto, 16 per la Roma (in 16 partite), 15 per il Parma, una squadra divertente che però ultimamente sembra essersi inceppata: a pesare, in particolare, è la sconfitta con il Verona di sette giorni fa. Ma pure l’exploit è  recentissimo: il 3-1 alla Lazio dello scorso 1 dicembre. 

All’ora di pranzo (calcio di inizio ore 12.30, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) non scenderanno in campo, però, né le tradizioni antiche e recenti né i bookmakers, né gli allenatori con i loro curricula più o meno gloriosi (Pecchia con la Roma ha perso due partite su due, stagione 2017-2018, lui era alla guida del Verona), ma scenderanno in campo i calciatori delle due squadre, con i loro pregi e i loro difetti. L’enigma più grande per la Roma è sempre capire quale squadra scenderà in campo, se quella tremolante di Como e di tante altre orribili performance nei terribili giorni di Jurić, o quella brillante e sicura di sé delle altre più recenti prestazioni con Ranieri in panchina. Sir Claudio sorprende sempre con le sue formazioni, spesso anche gli stessi giocatori, ma chiunque sarà chiamato a giocare non avrà che un solo obiettivo: la vittoria. Di fronte Ranieri troverà Fabio Pecchia, uno con cui si è scontrato tre volte in serie B tra aprile e giugno del 2023, prima in campionato (vinse il Parma contro il Cagliari 2-1) poi nei play-off in cui ebbe la meglio grazie alla vittoria casalinga dell’andata (3-2) e al ritorno a reti bianche al Tardini. Mettere tre punti sotto l’albero di Natale consentirebbe ai romanisti di superare le feste con (relativa) serenità, per preparare poi al meglio le più complicate sfide a cavallo tra Capodanno e Befana, con la trasferta in casa del Milan del 29 e il derby del 5 gennaio. Non ci sarà una Roma che potrà sognare se quella di oggi non farà il suo dovere. A cominciare dal pranzo di oggi. C’è un esame di storia e di dolci ricordi, non si può sbagliare.

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