Mile giorni di te e di me
Dopo la rabbia di Como e la panchina in Coppa Italia, torna tra i suoi pali Svilar. Il serbo è tra le poche note liete del nostro 2024 e il suo rinnovo è tra le priorità per Ghisolfi
Gioco di memoria. Provate a tornare con la mente a dodici mesi fa e concentratevi su Mile Svilar. Se siete riusciti a farlo, ritroverete poco più di un’incognita, con qualche sporadica apparizione nelle coppe e tanto tempo trascorso in panchina, all’ombra dell’esperto Rui Patricio. Guardatelo invece oggi, pronto contro il Parma a tornare tra quelli che nel frattempo sono diventati i pali della sua porta, dopo un turno di riposo che ha permesso al suo vice Mathew Ryan di esordire in maglia giallorossa contro la Sampdoria in Coppa Italia.
La scoperta e la crescita di Svilar rappresentano, probabilmente, se non l’unica la nota più lieta di questo faticoso e travagliato 2024 romanista che sta per giungere al termine. Da oggetto misterioso a garanzia in porta, Mile si è preso a suon di parate il ruolo di attore protagonista e, anche in questa stagione disgraziata, con tre allenatori diversi in panchina da agosto ad oggi, ha avuto modo di esaltarsi. Come detto, per l’importante sfida al Parma delle 12.30, Ranieri è pronto a rimandarlo in campo dal primo minuto, dopo il turnover fatto in coppa. L’ultima immagine del serbo in campo è la sua rabbia incontenibile verso i propri compagni di squadra al Sinigaglia, dopo aver incassato i due gol in pieno recupero che hanno portato la Roma a perdere a Como. Una scintilla nel buio rappresentato dal secondo tempo della squadra in riva al lago, 45 minuti che ancora lo stesso Ranieri fatica a spiegarsi.
Da quel suo sfogo è trascorsa una settimana, a Trigoria non è tornato il sereno - ammesso e non concesso che ci sia mai stato bel tempo sopra al Bernardini negli ultimi mesi - ma quanto meno la vittoria rotonda e mai in discussione contro la Samp in Coppa Italia - con relativo passaggio del turno - ha permesso una leggerissima boccata d’aria. Per tornare a respirare a pieni polmoni occorre uscire dall’Olimpico oggi con i tre punti, nessun altro risultato è ammissibile. Per riuscirci servirà anche il miglior Svilar, vista la pericolosità offensiva del Parma di Pecchia.
Mentre il portiere classe ’99 è concentrato sul suo presente, il suo procuratore e la società hanno cominciato a parlare del futuro. Un domani da blindare, quello di Svilar, non tanto per la scadenza contrattuale - fissata al 2027 - quanto per il suo attuale stipendio, rimasto quello - basso - di quando è approdato nella Capitale nel 2022 da semi-sconosciuto. Il suo rinnovo è tra le priorità per Ranieri e Ghisolfi che, dopo il mercato invernale, proverà ad arrivare a dama insieme all’agente e portare a casa la firma del serbo. Mile giorni di te e di me.
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