AUDIO - Righetti: "Letture tattiche? Senza predisposizione mentale non si va avanti"
Le parole dell'ex calciatore giallorosso a Radio Romanista: "Anche l'undici tipo può riscontrare difficoltà. E non so se la squadra sa reggere il peso..."
La sfida di campionato col Parma si avvicina. Due giorni separano la Roma dalla partita della diciassettesima giornata di campionato, importante per risalire in campionato e dare continuità alla bella vittoria di Coppa Italia contro la Sampdoria. Su Radio Romanista, nel corso della trasmissione 'Primo Tempo', ne ha parlato Ubaldo Righetti: "Se non si prendono punti in questa partita non si possono recuperare. Caricare un po' troppo la situazione può essere dannoso: non so se la squadra sa sopportare un peso del genere. Anche la sfida di campionato col Como era importante. Il Parma è una bella squadra, viaggia sui tre gol a partita ed è una squadra che può subire anche tre reti. Ma la sfida vale tre punti e si può vincere anche con un solo gol. Forse col Milan, a livello tattico e strategico, può risultare più semplice".
La situazione è ancora in bilico, nonostante il 4-1 coi blucerchiati. E l'aspetto mentale, in questi casi, diventa centrale: "Ora salto da una parte all'altra: da quanto tempo non si parla della squadra avversaria? Facciamo accenni, ma non se ne parla come prima. Si può avere anche una lettura tattica, ma se non c'è predisposizione mentale non si va da nessuna parte. Gli allenatori parlano di atteggiamento, approccio; mai di situazioni tattiche, di lettura, di una squadra o dell'altra. De Rossi lo faceva un po'. Ma alla fine si parla sempre di approccio mentale. Questo può portare anche a una situazione più favorevole".
E ancora: "A livello strategico, si può iniziare la partita in un modo e può cambiare in corsa. Ma se in un contesto di squadra vengono a mancare quei giocatori a cui ci si affida per esperienza e qualità, diventa difficile. Come si interviene quando vengono a mancare tutti i giocatori? La squadra può andare anche in confusione a livello mentale con l'undici tipo".
Poi Righetti è tornato sugli spunti visti con la Samp e sull'aspetto mentale: "L'ultima idea di Ranieri con Saelemaekers è interessante; non so se Hummels ci sarà. Siamo concentrati sulla Roma, sulle nostre situazioni; ma le squadre avversarie che considerazioni hanno della Roma? Che cosa si aspettano? Hanno le nostre stesse aspettative? Ci sono situazioni che mettono in difficoltà e visto che si gioca in un ambiente di tensione, il giocatore ne può risentire. E la reazione deve essere opposta. Mi domando che tipo di situazione, al di là della preparazione, passa nella testa dei calciatori. Che cosa avvertono anche singolarmente. Magari nel parlano, tra di loro. Il calcio non è uno sport singolo. Tutto è collettivo: nello spogliatoio si parla, ci si sente fuori, almeno telefonicamente. Magari la squadra avverte cose che noi non avvertiamo. Parlare delle situazioni è sempre la cosa migliore; poi dipende anche dal modo in cui se ne parla. In questo momento non c'è un capitano, con tutto il rispetto per Pellegrini, alla Di Bartolomei, che faceva sentire tanta responsabilità e tanto romanismo. Ma oggi è tutto diverso".
© RIPRODUZIONE RISERVATA