AS Roma

Dybala altra fiction

Dopo gli arabi, ora la Turchia prova a convincere Paulo a lasciare la Roma. Ma se non sono bastati 75 milioni di euro quest'estate, perché potrebbero bastare ora 10 milioni?

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Mauro De Cesare
19 Dicembre 2024 - 17:08

A distanza di appena quattro mesi la nuova “serie” o la fiction dedicata a Paulo Dybala somiglia tanto a quelle di “don Matteo”. Francamente credo che se l’asso argentino non fosse così innamorato di Roma, avrebbe già preso il primo aereo per destinazione… ignota.

Certo, il mondo dell’informazione fa sempre più fatica a trovare argomenti per fare un titolo in prima pagina. E, come se non bastasse, gli amanti dei social in cerca di clic, ingigantiscono a dismisura storie e storielle che sono ancora solo nell’immaginario collettivo. O poco più. Tra piccole o false conferme. Premature. Come minimo.

Dopo gli arabi, ora è la Turchia che fa la “ruota” come un pavone per convincere Paulo a lasciare la maglia giallorossa. Ma se non sono bastati 75 milioni di euro nel periodo dell’afa estiva, non si capisce perché 10 milioni potrebbero bastare per convincerlo oggi.

E invece, purtroppo, potrebbero perfino bastare. Perché tutti gli umani, davanti ai tira e molla ripetuti, si stancano di essere o di sentirsi sopportati. E allora succede che l’amore dell’Olimpico (sicuramente l’intera Curva Sud) o il legame con la città da parte del campione e della sua compagna, potrebbero non essere più un “argine” per impedire di mollare. La Roma.

Potrà essere stanco di sentire il tormentone, simile a quelli estivi, sulla sua fragilità? Lui ne è consapevole da sempre e nessuno lo nega, non senza ammettere da parte di tutti, Claudio Ranieri per primo, che c’è una Roma con Dybala e una senza. Una cosa è certa: è il giocatore di maggior classe di tutta la “rosa” giallorossa. E’ quindi giusto che lui offra qualcosa in più dei compagni. Ma ditemi, tranne un paio di loro, chi sta offrendo nella Roma attuale un rendimento che arrivi, anche lontanamente, alla sufficienza?

In tempi di amore senza dubbi, Paulo Dybala aveva già fatto conoscere il suo pensiero: alla scadenza del contratto in essere, davanti a un prolungamento del rapporto sarebbe disposto s spalmare il suo ingaggio in ulteriori stagioni. Quindi il problema economico diventerebbe molto meno pesante. Soprattutto perché nelle “sirene” che arrivano (arriverebbero) dalla Turchia, alla Roma non arriverebbe ricchezza di alcun tipo, non metterebbe in cassa una fortuna. Pochi, inutili euro. Una entrata tale da poter investire per la ricostruzione. E negli “spifferi” di presunte voci, si fanno nomi, per una eventuale ricambio, da far rabbrividire.

La Roma, quella che va in campo, sta vivendo un momento difficilissimo. Come non le accadeva da decenni. Le leggi del calciomercato sono conosciute a tutti. Ma in attesa di gennaio, perché non concentrarci sui punti e sulle vittorie che tanto farebbero bene subìto? Sentire che alcuni compagni (ma sarà vero?) lo invitano a non andare via, non è motivo di “distrazione” inutile e pericolosa?  Nella partita di Coppa Italia, le telecamere lo hanno vivisezionato cercando di scoprire chissà cosa. Sì. Hanno scoperto che, dalla panchina, ha fatto un gran tifo per i compagni. Tutti, nessuno escluso. Dalla smorfia alla traversa di Soulè, all’abbraccio con Shomurodov. Potenza dello “scoop”, c’è chi ha visto indifferenza nei confronti di Ranieri. No, Quando un compagno entra in campo dalla panchina, c’è sempre il “profeta”: entri e segni. Sarà quello che ha fatto Paolino. E si è meritato l’abbraccio felice di Shomu.

Ecco, l’invito a chi ha a cuore il futuro della nostra Roma, è di fare quadrato. In campo. Le voci vere o fantasiose su Dybala, non devono portare anche Claudio Ranieri a commentare. Nel nostro stemma c’è un acronimo storico: ASR. Amore Senza Resa.

Mettiamolo tutto e solo sul campo di gioco, senza mollare di un centimetro.

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