Fabregas sfida Ranieri, tra concetti moderni e amnesie difensive: ecco il Como
Tanto possesso e poco cinismo sotto porta, troppi errori di concentrazione. Tutto quello che c'è da sapere sugli avversari della Roma
Da una parte la necessità della Roma di confermarsi per continuare la risalita in classifica, dall'altra il disperato bisogno di punti del Como alla ricerca della salvezza. Oggi alle 18, allo Stadio Sinigaglia, Fabregas incontra Ranieri. Più di una generazione di differenza: 36 anni separano esperienze, concetti, panchine e prospettive. L'ex calciatore spagnolo, in rampa di lancio, cerca di imporre le proprie idee e il proprio sistema di gioco anche in Serie A dopo la storica promozione della scorsa stagione; il tecnico giallorosso invece è tornato in aiuto della sua Roma, dopo il ritiro annunciato, fino al termine della stagione, con un futuro da dirigente in vista.
La proposta dei lombardi resta coraggiosa e moderna, ma la stagione fin qui non è positiva. Complice anche il contraccolpo subito dal salto di categoria, sono solo 2 i successi ottenuti in campionato dalla squadra (tra cui l'expolit arrivato in casa dell'Atalanta); poi 6 pareggi e 7 sconfitte in 15 giornate. Seppur la volontà è quella di padronare il gioco (56,2% la media del possesso palla a partita), il reparto offensivo non riesce ad incidere: sono 16 i gol segnati, con una media di 1.5 occasioni da gol create ogni 90' e 1.2 sprecate in media. Anche la freddezza sotto porta rimane un dato negativo: il Como si posiziona infatti al terzultimo posto per cinismo, davanti solo a Lecce e Cagliari.
Tra disattenzioni e imprudenze
Tuttavia, il tasto dolente della stagione dei Lariani resta la difesa. Non solo i 28 gol e le 2 reti di media concesse a partita, la squadra di Fabregas non ha mai ottenuto un clean sheet in campionato. Tanti cali di attenzione ed errori fatali in fase di impostazione, croce e delizia della costruzione dal basso richiesta da Fabregas. Imprudenze in area (5 i rigori causati) e 3 i gol subiti da uno svarione difensivo.
Usato sicuro e nuovo che avanza
La volontà della nuova, ricca proprietà del Como è stata chiara fin da subito: alternare in rosa il giusto mix tra calciatori esperti e di categoria a giovani di talento e prospettiva. Non mancano le sorprese internazionali come Sergi Roberto (dopo una carriera spesa al Barcellona) e Alberto Moreno. Le fondamenta composte dai calciatori come Cutrone, Strefezza, Mazzitelli e Dossena. Oltre all'ex della partita, Belotti. A guidare il carro dei giovani talentuosi del Como c'è sicuramente Nico Paz, seguito dal connazionale Perrone. In difesa occhi puntati su Van Der Brempt; a centrocampo Da Cunha ed Engelhardt rappresentano due certezze nonostante la giovane età (classe 2001). In attacco un occhio di riguardo è dedicato anche al giovane iracheno Ali Jasim (2004).
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