AS Roma

L'Europa come casa, Roma-Braga 3-0 e i dolcissimi déjà-vu

La squadra e la sua gente tornate ad essere una cosa sola. Pellegrini che segna su assist di Zalewski e cori che evocano notti di sogni, di coppe e di campioni

L'esultanza di Pellegrini e Zalewski, dopo il gol del Capitano in Roma-Braga 3-0

L'esultanza di Pellegrini e Zalewski, dopo il gol del Capitano in Roma-Braga 3-0 (MANCINI)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
13 Dicembre 2024 - 17:17

Roma-Braga 3-0 è stata come il nostro treno delle sei - 18.45, a voler essere pignoli e uscendo dalla citazione di Baglioniana memoria - con cui è ritornata a casa la nostra cara immagine. L'immagine della solita Roma, quindi opposta a quella degli ultimi mesi, che vince e convince, lo fa tra mura di nuovo amiche e in Europa, che ormai da anni è casa. Un dolce déjà-vu, una partita simile a tante altre, ma uguale a nessuna. Non c'era il senso di rivalsa della rimonta sul Bodo o l'epicità dell'uno a zero al Leicester che ci ha portato alla prima finale europea dopo 31 anni di attesa, né tantomeno l'ennesimo capitolo dell'epopea della Roma sì e il Feye no. C'era però il retrogusto al miele delle notti di sogni, di coppe e di campioni con cui ci siamo riempiti gli occhi allo Stadio Olimpico.

La Roma che gioca bene e vince sul campo, trascinando e trascinata in un vicendevole moto d'amore dalla sua gente sugli spalti. La Sud che canta per 90 minuti non è una notizia, non lo sarà mai, ma il resto dei settori coinvolti sì. Nessun sold out dal punto di vista numerico, con oltre 59mila spettatori, ma per quanto riguarda i decibel e i sentimenti sì, quelli sono andati tutti esauriti - o tutti eSauditi, come suggerisce la nostra prima pagina di oggi. Tra i cori che accompagnano il 3 a 0 che alla fine sta strettissimo alla squadra di Ranieri, per diversi minuti, si è sentito chiaro: «Se i tuoi colori sventolo...». La vera colonna sonora, non ce ne voglia la sigla della Uefa, della cavalcata che chi ha portato fino alla finale del 25 maggio del 2022 a Tirana, alla prima Conference della storia alzata al cielo da Pellegrini.

E a proposito di Lorenzo, quella contro il Braga è stata anche, se non soprattutto, la sua partita. Tornato titolare dopo le tre panchine consecutive prescritte dal medico Ranieri, il Capitano ha sbloccato il risultato dopo 10 minuti, sfiorando il gol in almeno altre due occasioni. Il suo destro, dal limite dell'area, ha battuto Matheus e i fantasmi di quello che è stato e speriamo rimarrà il periodo più difficile della sua carriera. La palla, per battere a rete, gliel'ha fornita Zalewski. Nicola che passa a Lorenzo, tiro e gol. L'unica altra volta in cui si era verificata una simile combinazione era il 28 aprile del 2022: Leicester-Roma 1-1, semifinale d'andata della Conference League. Al ritorno la capocciata di Abraham, le lacrime di gioia dello Special One che s'era incarnato in uno di noi e i biglietti regalati agli eroi di Bodo - quelli che avevano viaggiato per chilometri e chilometri assistendo a quello scempio dal settore ospiti, ovviamente, non quelli in campo. Roma-Braga 3-0 è stata tutto questo, un dolce déjà-vu. «I brividi mi vengono».

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