Pellegrini, non ti curar di loro ma guarda e passa
Ha solo 28 anni, una lunghissima carriera davanti. Qualcuno già lo dà sul mercato. Ranieri, invece, lo ha capito e lo sta difendendo come un padre
Seguiranno giudizio e valutazione. Prima, però, mi piace snocciolare un po’ di numeri o statistiche.
Nasce a Roma, Cinecittà, a 9 anni entra a far parte del settore giovanile della Roma. Esordisce in Serie A il 22 marzo 2015, fra tre mesi saranno 10 anni. Mica pochi. È un uomo sensibile, che è stato testimonial di Telethon e Medici senza Frontiere. È il primo italiano ad aver segnato almeno una volta in tutte le tre Coppe Europee. Vince la Conference League, premiato come miglior giocatore della competizione. Nel giugno 2024 partecipa al Campionato Europeo, convocato dal c.t. Spalletti, gioca tutte le quattro partite prima dell’eliminazione dell’Italia. In Nazionale ha disputato 36 gare con 6 reti. Con la maglia della Roma 297 presenze e 52 gol. È tra i primi 20 giocatori di sempre che hanno indossato la maglia giallorossa.
Sono perfino noiose le statistiche. Ma fanno parte della storia di Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma e che ha solo 28 anni. Le valutazioni? Certamente da un anno e mezzo (sì, solo un anno e mezzo perché nella stagione 2022-2023 ha segnato 4 reti in Europa League e 4 in campionato, assist a parte), le sue prestazioni non sono state all’altezza delle sue reali qualità e capacità.
Un certo José Mourinho ha sempre detto pubblicamente che di Lorenzo Pellegrini ne avrebbe voluti tre. Beh, un bel dire! È finito nel tunnel di infortuni che sono la vera causa del suo calo di forma. Soprattutto perché hanno scatenato disagi psicologici. Romano un po’ “anomalo”, come lo ha definito Claudio Ranieri, è un uomo con un carattere introverso, che si “divora” dentro. E chi non “esplode” davanti a momenti difficili e si sfoga, purtroppo implode. Implodere è una delle caratteristiche che complicano la vita di milioni di persone. Purtroppo.
Non avrebbe la personalità per portare la fascia al braccio? Forse. Chissà. Ma fino alla vittoria della Conference la indossava, senza sollevare nessun vespaio. Oggi, quella piccolissima parte di Roma “matrigna” lo ha individuato come unico, o quasi, responsabile di tutti i mali della nostra Roma. No, un solo giocatore su undici non può mandare in crisi (quella attuale della Roma dalla quale, con ottimismo, usciremo presto) un’intera “rosa” di oltre 20 giocatori.
Sappiamo bene come noi tutti potremmo subire il condizionamento di pochi. Lorenzo Pellegrini viene fischiato già nel tunnel dell’Olimpico, quando vengono annunciate le formazioni. Ma chi di noi non ha attraversato momenti difficili? Non solo nello sport. Da quei momenti ti tiri fuori da solo, ma anche con chi sa starti vicino. La fortuna di Lollo, in questo momento, è l’arrivo di Claudio Ranieri. Lo ha capito, lo sta difendendo come un padre. Lo vede turbato, ha deciso che staccando la “spina” e facendolo rimanere lontano dalle “scariche elettriche” e dalle critiche costanti, ritornerà ai suoi livelli. Non è un fuoriclasse? Forse. Chissà.
Ma ha solo 28 anni, ha davanti ancora una lunghissima carriera (speriamo luminosa), ha il contratto in scadenza nel 2026, ma superficiali e incapaci utilizzatori della tastiera e dell’informazione, già lo danno sul mercato del prossimo gennaio. Destinazione Turchia: addirittura, evviva mago Silvan. Condivido le contestazioni rivolte a chi danneggia volutamente Roma, la Roma, i tifosi. Non quelle indirizzate a un vero romanista, che ha necessità di sentirsi compreso.
Lorenzo Pellegrini, capitano, ascolta Il Maestro Alighieri. “…non ti curar di loro ma guarda e passa…”.
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