Hanno deciso: non si può viaggiare per amore
Il divieto della trasferta a Como per i tifosi della Roma, oltre che una negazione di libertà, è un'offesa al ricordo della più bella trasferta della nostra storia
Hanno vietato la trasferta dei tifosi della Roma a Como. Lo ha fatto l’Osservatorio che, per definizione, appunto osserva e che in maniera preventiva deve decidere quale siano le partite a rischio. Ora, io tifo e seguo la Roma dal 1979/80 e sono un malato del tifo (d’altronde il tifo è una malattia) e tutti ‘sti rischi per Como-Roma proprio non ce li vedo. Pare invece che questo divieto sia punitivo per dei fatti successi prima di Roma-Atalanta, che nemmeno la cronaca (almeno la grande cronaca) ha riportato.
Sia chiaro eh, assicuriamoci la coscienza, che ovviamente nessuno non condanna la violenza, ma cosa c’entra tutto questo con questo divieto? Avete presente la responsabilità individuale? Avete presente le tasse che paghiamo anche per avere un servizio di pubblica sicurezza? Ma poi che risolve ‘sta cosa? L’esempio che si fa in questi casi è sempre quello giusto: è come se chiudessimo l’autostrada per evitare gli incidenti con le macchine. Solo che questo divieto è persino più assurdo.
Voi non state vietando solo un viaggio, una festa, un modo per ritrovarsi, voi state vietando un ricordo di un esordio che ha cambiato per sempre la Roma: a Como esordì Falcao (quando vincemmo 1-0 anagrammando “Quel ramo del lago di Como” con “Quel goal della Roma a Como”) ; voi state vietando il ritorno a una trasferta che nel 1986 è stata senza dubbio alcuno la trasferta più romantica della nostra storia. Sconfitti dopo Lecce, siamo partiti che al confronto i messaggeri di Buzzati che partivano senza fare ritorno, erano impiegati che lavoravano per l’ora di cena a casa. A Como quel 27 aprile 1986 chi partì per la stessa ragione non del viaggio ma di partire, per la stessa ragione - sotto un diluvio e col cuore rotto - di stare vicino al loro grande amore. Voi state dicendo a quella gente più che è vietato andare a vedere una partita (fra l’altro un mostro di incostituzionalità), le state vietando di amare.
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