Bentornata Roma, Ryan prende i fischi
La Sud alla squadra: «Combattete per l’onore!». Friedkin contestato anche dal vivo. Tra bandiere e cori, spazio al ricordo di Francesco Rosci
La corsa di Niccolò Pisilli sotto la Curva Sud è un’immagine che riempie il cuore e cura l’anima dei romanisti, ferita dai primi sciagurati mesi - dentro e fuori il campo - di questa stagione. Allo Stadio Olimpico si torna a fare festa, o quanto meno a prendere fiato, con la Roma che batte il Lecce per 4 a 1 e torna a vincere una gara 37 giorni dopo l’ultima volta - Roma-Torino 1-0. Ovviamente non è tutto rose e fiori, gli strascichi ci sono e si notano anche nella fredda serata d’inizio dicembre condita dai 58.213, tra i quali - oltre a un nutrito e rumoroso settore ospiti sempre a tinte giallorosse - anche Ryan Friedkin.
Dal punto di vista prettamente giornalistico, il ritorno di almeno uno dei due texani è la seconda notizia più importante che arriva da Roma-Lecce, dopo ovviamente il risultato e i tre punti. Il figlio di Dan, che aveva evitato l’Olimpico per tutto il periodo della contestazione più dura - la prima in quattro anni e mezzo di presidenza Friedkin -, alla fine ha tastato il malumore della gente romanista anche dal vivo. Prima con i fischi, che si sono alzati sonori dal pubblico quando le telecamere hanno indugiato per qualche secondo sul suo volto - suscitando un solco lungo il suo viso, come una specie di sorriso. Poi con uno striscione, apparso su una delle vetrate della Nord nel secondo tempo: «FREEdkin AS ROMA PLEASE!». Chiaro l’invito a vendere e “liberare” la Roma dalla loro gestione. Per il resto è solamente amore ed unità per noi, con la solita Sud a spingere la squadra, già prima del fischio d’inizio. Al momento dell’ingresso dei 22 in campo, infatti, al centro della Curva più bella del mondo è comparsa la scritta: «Ci sono battaglie che portano in finale e altre che salvano l’onore: combattete!». La Roma in campo lo fa e vince, largamente e con merito, nonostante uno scoordinato intervento di Abdulhamid a fine primo tempo avesse provato a mettere in dubbio il segno 1 finale.
«Dammi i tre punti, non chiedermi niente», sale forte il grido dalla Sud, accolto dai giocatori in campo, guidati da mister Ranieri che ottiene così la prima vittoria della sua terza esperienza sulla nostra panchina. C’è spazio anche per lui nella serata dell’Olimpico, con lo striscione: «C’è ancora chi sui contratti non guarda gli zeri... Fino alla morte con Claudio Ranieri!». Scritta seguita dal coro per il tecnico romano. Se dovrà essere dicembre a dirci chi siamo, per tornare alle parole di Sir Claudio nella conferenza stampa dell’antivigilia, la prima risposta è positiva, ora restiamo in attesa del resto, con il calendario che, dopo l’impegno di coppa col Braga, prevede la trasferta a Como e la sfida casalinga al Parma, il 22 dicembre. Un trittico di partite in cui non sbagliare, per regalare ai romanisti un Natale più sereno, sperando in un felice anno nuovo.
Tra bandiere e cori, c’è spazio per il ricordo di Francesco Rosci, giovane tifoso laziale morto per una grave malattia, a pochi mesi dalla scomparsa del fratello Flavio. Un bacio al cielo.
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