Tra duelli e anticipi, Hummels al comando: quanto tempo perso per Mats
Il tedesco giganteggia in difesa, vincendo tutti i duelli di serata (12): Juric non lo riteneva adatto al suo gioco, Ranieri gli ha affidato le chiavi del reparto
Qualcuno lo aveva già bollato come un annoiato e facoltoso turista, venuto a Roma per trascorrere un'annata tra architettura, storia e buon cibo, ormai nelle condizioni di non poter più risultare decisivo e dar così una mano alla squadra. Discorsi che accompagnavano le scelte di Juric, che non lo riteneva adatto per il suo stile di gioco, confortato da fantomatici dati raccolti a Trigoria che lo vedevano lontano dagli standard dei compagni. E invece Mats Hummels sta mettendo tutti a tacere, svegliandoci da un incubo in cui eravamo precipitati. Perché certi valori non svaniscono in pochi mesi, non si passa dall'essere decisivo in una finale di Champions League a fare il figurante in una Roma così disastrata. La verità (amara per Juric, dolcissima per noi) è che Hummels aveva solo bisogno di giocare, di sbagliare anche qualche partita per poi trovare la forma e la via. E dopo la gioia di Londra e l'importante prestazione con l'Atalanta, l'ex Borussia Dortmund questa sera ha azzerato qualsiasi forma di vita transitata dalle sue parti.
I dati
Da Lookman e Retegui a Krstovic: cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia. Dodici i duelli totali, tra questi due quelli aerei: tutti vinti. E alcuni anticipi, effettuati con un'eleganza innata, hanno conquistato l'Olimpico che, al momento della sua uscita dal campo, gli ha regalato una meritatissima standing ovation.
Sono stati 71 i possessi che lo hanno riguardato, l'89% di passaggi riusciti: in poche settimane Hummels si è preso la Roma.
A Londra aveva detto: "Voglio sperare che questa storia abbia un lieto fine". Dopo l'inizio da horror, gli ultimi capitoli scritti tendono più al romanticismo. Avanti così, Mats.
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