Tra primati negativi e il cambio in panchina: il Lecce arriva all'Olimpico
Salutato Gotti dopo 12 giornate, i salentini sono ripartiti da Giampaolo. Col nuovo tecnico subito una vittoria e un pareggio con la Juve: tutto quello che c'è da sapere
Un anomalo scontro di bassa classifica in una fredda serata di dicembre: da una parte la Roma di Ranieri, con l’obbligo assoluto di ripartire proprio da questa sera con un il suo “vero” campionato; dall’altro lato il Lecce. I salentini hanno salutato Gotti dopo 12 giornate, che avevano portato solo 9 punti suddivisi in 7 sconfitte, 2 vittorie e 3 pareggi. A rimpiazzare il tecnico veneto, torna su una panchina dopo due anni di stop Marco Giampaolo. L’ex Sampdoria e Torino si presenta con un’importante vittoria nello scontro diretto contro il Venezia, poi con un inaspettato ma meritato pareggio in casa contro la Juventus.
Il primato negativo e la difesa affidabile
Pochi i momenti alti della stagione dei salentini, tra la maledizione dell’ultimo quarto d’ora (4 le partite in cui la squadra ha subito uno o più gol decisivi ai fini del risultato finale) e i pochi, pochissimi gol segnati. Sono solo 7 le reti registrate in 14 gare, il peggior attacco del campionato e la peggior conversione in fase realizzativa. Un dato che riflette l’enorme difficoltà della squadra nell’andare a segno, avvalorato anche da un’altra curiosa statistica: Nikola Krstovic, punta dei salentini, è il calciatore con più tiri in Serie A, ma in campionato sono solo 2 i gol (con l’augurio che possa invertire il trend dalla prossima giornata).
Una novità per Giampaolo sarà rappresentata dal sistema di gioco che, con la costruzione della rosa avvenuta in estate, si stabilizzerà su due schemi: 4-3-3 e/o 4-2-3-1. Non ci sarà spazio dunque per il 4-3-1-2, preferito dal tecnico, consapevole già dalla prima conferenza stampa dell’ossatura della rosa. E un ossatura importante è quella difensiva: seppur i gol subiti siano 22, il dato fortemente influenzato dalla debacle in casa contro la Fiorentina (6 reti incassate). La linea difensiva ha dimostrato di poter essere una delle certezze della squadra, guidata dal capitano Baschirotto e dalla sorpresa Gaspar. Sulla fascia sinistra il solito Gallo, cercato anche dalla Roma in estate (come confermato dal direttore generale del Lecce) ma indisponibile per la sfida coi giallorossi, a destra Guilbert. Oltre che sempre affidabile Falcone, tifoso romanista e autore di grandi prestazioni anche (spesso) contro la sua squadra del cuore.
Fortuna danese
La più grande soddisfazione in casa Lecce è la conferma di Patrick Dorgu. Prima come terzino nella difesa a 4, poi come esterno di centrocampo e ora anche come esterno d’attacco (3 gol in campionato). Il classe 2004 danese, premiato come giovane dell’anno in patria, ha dimostrato di poter essere un ottimo giocatore “a tutta fascia”. E dopo la consacrazione di quest’anno sembra esser pronto al salto di qualità in una grande squadra, viste le tante offerte rifiutate nella passata estate dalla Premier. Un altro punto fermo della squadra è proprio Krstovic, classe 2000. Il centravanti montenegrino, reduce da 7 gol nella prima stagione in Serie A dello scorso anno, rimane sicuramente tra i calciatori da tener d’occhio dei salentini. Da tenere d’occhio anche il prodotto del vivaio, Medon Berisha: centrocampista albanese classe 2003, sarà un nome da seguire per il futuro. Così come Filip Marchwinski (2002), arrivato dalla Polonia questa estate con tante aspettative (11 gol e 5 assist col Lech Poznan) ma con una sola presenza fin qui in campionato.
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