Nessuno riesce ad essere Robin, da Belotti a Shomurodov: l'esigenza di un vero "vice"
La storia che si ripete, dall'esaltazione del bomber titolare alla frustrazione delle seconde linee. L'uzbeko e le ultime scommesse perse nel reparto offensivo
Abraham, Lukaku, ora Dovbyk. L’addio di Dzeko nel 2021 ha segnato una ferita ancora aperta per diversi tifosi romanisti, anche se i colpi in attacco negli anni non sono certamente mancati. Sorpresa ed entusiasmo le due parole che racchiudono le operazioni portate a termine nel passato recente. Profili che, in qualche modo, hanno lasciato il segno nella propria esperienza a Roma. Tuttavia, le scelte che hanno portato al “numero 2” dell’attacco giallorosso non hanno seguito la stessa strada: pochi gol, poche certezze e poca affidabilità. Difetti che, irrimediabilmente, hanno influenzato le prestazioni dei titolari “obbligati” al sacrificio pur avendo necessità e possibilità di riposo.
I batman senza Robin
Partendo dalla stagione 2021/22, la Roma si presenta con tre centravanti: Abraham, Borja Mayoral e Shomurodov. Lo spagnolo lascia la Capitale a gennaio dopo un’ottima stagione con Fonseca (17 gol in 45 presenze), non trovando mai spazio con Mourinho; l’ex Chelsea termina l’ottima stagione con 27 gol e alcune importanti marcature (come il colpo di testa in Conference con il Leicester o la doppietta nel derby stravinto 3-0). Non convince Shomurodov, arrivato in estate dal Genoa. L’uzbeko sigla 5 gol e 6 assist con 40 presenze in tutte le competizioni, senza però dare l’impressione di poter essere un vice affidabile.
La Joya salva, il Gallo delude
L’anno successivo arriva anche Belotti, pronto a portare gol ed esperienza al reparto offensivo. Il colpo dell’estate però è senz’ombra di dubbio quello di Dybala: con 18 gol e 7 assist in stagione, l’argentino sopperisce alle deludenti annate di Abraham e dello stesso Gallo. Otto reti in campionato per l’inglese, nessuna per l’ex Torino. Un dato anomalo, mai registrato nella carriera del centravanti italiano, che in Europa trova invece la via del gol in 3 occasioni. Shomurodov saluta a gennaio, in prestito allo Spezia, sempre più fuori dal progetto. Nell’incubo di Budapest, ad accompagnare il finale di stagione, un’altra pessima notizia: Abraham si infortuna all’ultima giornata di campionato. Crociato e piano sul mercato completamente ridimensionato.
L'illusione di un trio mai riuscito
Tuttavia, dopo un’estate passata nell’incertezza del futuro centravanti, la società riesce ancora una volta a sorprendere: il botto finale del 2023-24 è Lukaku. Il belga si aggiunge ad Azmoun, arrivato pochi giorni prima. Belotti sembra iniziar bene la stagione, sbloccandosi subito alla prima giornata. Ma col passare dei mesi l’entusiasmo si affievolisce e a gennaio si trasferisce in prestito alla Fiorentina. Lo stesso Azmoun non incide (solo 3 gol in stagione). Anche per questo motivo Lukaku si ritrova spesso e volentieri in campo anche se fuori condizione. E le prestazioni, a lungo andare, ne risentono.
Dovbyk cerca aiuto
Dalla D alla D, eccoci arrivati dall’era Dzeko all’era Dovbyk. E Mai come in questa stagione la Roma è alla ricerca disperata del gol (14 in 14 giornate), per uscire da una situazione pericolosa. Il centravanti ucraino, capocannoniere dell’ultima Liga, non può contare su due sostituti come i suoi precedenti compagni - ora avversari - di reparto, ma sul solo Shomurodov. Eldor, tornato dall’ennesimo prestito (al Cagliari, 3 gol in 24 apparizioni in A), passa tutta l’estate al margine della rosa. Pronto all’addio, magari questa volta a titolo definitivo. E invece l’uzbeko rimane a Roma, pronto a giocarsi un’inaspettata nuova occasione in giallorosso. Ma le cose non vanno bene: sigla quello che per tre giornate è stato l’unico gol in campionato della squadra, poi si spegne.
Una storia che si ripete come un loop interminabile: l’esaltazione del bomber titolare, la frustrazione delle seconde linee. Come un serpente che si morde la coda in una costante negativa. Questa volta, però, per uscire dalle sabbie mobili servirà l’aiuto di tutti. Anche della sessione di calciomercato invernale, più delicata che mai: ora la scelta del “vice” non si può sbagliare. Per tutelare Dovbyk e l’investimento fatto. Per inserire in rosa un ricambio all'altezza. Per riuscire ad essere Robin.
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