Trigoria: Hermoso lavora ancora a parte, ma cresce l’ottimismo
Lo spagnolo assente dal campo dalla debacle di Firenze: gli esami sono negativi ma nelle ultime gare deve aver avvertito ancora dolore. Si avvicina il rientro in gruppo
L’ultima apparizione è stata a Firenze. Esattamente al minuto 65, quando l’arbitro Sozza ha estratto il secondo cartellino giallo mandandolo sotto la doccia sul provvisorio 4-1 dei padroni di casa nella tremenda notte del Franchi. Da allora Mario Hermoso non si è più visto sul campo e nemmeno nella lista convocati di Juric, prima, e Ranieri, poi. Una noia muscolare arrivata tra la partita con i viola e la gara casalinga con il Torino, per la quale tuttavia era squalificato. Da allora le previsioni parlarono inizialmente di un paio di settimane prima di poterlo rivedere giocare, eppure siamo a oltre un mese e lo spagnolo si è riaffacciato sul campo solamente in borghese (con l’Atalanta era con i compagni in panchina), mentre l’abbiamo visto il 25 novembre scorso all’evento “Amami e basta” in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne al Liceo “Enzo Rossi”: «Potrei tornare la prossima settimana», aveva detto a margine della giornata.
Difficile decifrare cosa sia successo in questi ulteriori 20 giorni di assenza in assenza di bollettini medici ufficiali, certo è che in presenza di esami strumentali negativi il giocatore deve aver avvertito ancora dolore e quindi si è preferito non rischiare. Prudenza e rientro graduale, come avvenuto oggi con l’allenamento differenziato, che ha lasciato buone sensazioni al calciatore e allo staff medico e che dovrebbe quindi preludere a un rientro in gruppo abbastanza rapido. Anche perché a Ranieri servirebbe molto, specialmente se il tecnico di Testaccio dovesse continuare a scegliere la difesa a tre, essendo l’unico ricambio di ruolo del pacchetto arretrato. Una sola partita intera disputata in campionato e tre in Europa è un bilancio troppo in rosso per le aspettative che si avevano su un calciatore della sua esperienza.
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