Pellegrini "Start&Stop": la cura Ranieri per ritrovare il Lampard giallorosso
Il capitano rischia di rimanere a riposo anche contro l'Atalanta. Il tecnico: "Stacchiamo la corrente e vedrai che tornerai il centrocampista che eri"
Quando sul cruscotto si accende la spia che indica di essere in riserva e quasi a secco di benzina, rimane gesto decisamente pericoloso e imprudente ignorarla e decidere di proseguire ancora per molto. Perché, prima o poi, arriverà il momento in cui la macchina si fermerà del tutto, le gomme si fermeranno fino a sgonfiarsi e il motore rimarrà spento per un po'. Ecco, Claudio Ranieri si è preso qualche giorno per capire al meglio la situazione legata al suo capitano, Lorenzo Pellegrini, e ha deciso di cambiare strategia, da navigato “meccanico” di squadre da aggiustare: dopo alcuni chilometri percorsi a Napoli, ha capito che non fosse il caso di attendere la prossima stazione di servizio. Meglio fermarsi prima, riposare corpo e anima e ripartire solo quando tutte le componenti del motore saranno al massimo delle prestazioni.
Non un semplice gesto da allenatore, che spesso è chiamato a prendere decisioni severe e quasi spietate, ma quasi da mental coach (se vogliamo uscire dal luogo comune del papà o del nonno), di chi ha capito che se la testa non torna a girare come deve, le gambe lo faranno correre a vuoto, senza dargli modo di esprimere più quella qualità che ha sempre messo a disposizione della squadra: «Gli ho detto: ‘Stai correndo come un pazzo, senti il peso della situazione; voglio che tu ti diverta. Ora stacchiamo la corrente e vedrai che tornerai il centrocampista che eri’. Io ho avuto due centrocampisti fenomeni in carriera: Lampard e Pellegrini. Lorenzo viene criticato, ma quanti centrocampisti fanno i suoi gol? Io aiuto la Roma, perché è il mio lavoro. E ho detto chiaramente a Lorenzo che questo è il mio programma. Quanto dura? Dipende quando si riattacca la spina. Col calcio non si può dire. Ma già sta iniziando a far gol e a trovare la porta in allenamento. Sta iniziando a ricrescere; è molto sensibile, introverso e soffre più di tutti».
Adesso tocca a Lorenzo ritrovarsi e ritrovare quel fanciullino che si è perso, forse non solo per colpa sua; perché Lorenzo si è sentito in pochi mesi delegittimato della fascia che porta, quando non è stato interpellato sull’esonero di De Rossi, ingiustamente attaccato dai suoi tifosi per colpe che non aveva e preso di mira da vicende extra-calcio che hanno rischiato di minare la sua serenità. Tutto insieme, forse troppo. Ma ora con Ranieri, che di romani se ne intende eccome, tutto tende alla normalità. E la normalità, per noi, sarà sempre quella di vedere Pellegrini in campo con la fascia al braccio. E quel giorno, vogliamo sperare, non crediamo sia così lontano.
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