Da Mido a Mourinho: tra campo e panchina, il filo che unisce Tottenham e Roma
Dalla meteora egiziana allo Special One, passando per Lamela: ecco alcuni dei protagonisti con le due squadre che questa sera si affrontano in Europa League
Sarà il primo incontro in gare ufficiali, quello di stasera tra Tottenham e Roma. Una sfida senza precedenti, tra due realtà che non si erano dunque mai incontrate (se non in amichevole) sul campo. In tutti questi anni sono pochi i giocatori ad aver vestito le maglie di entrambi i club: eccone alcuni.
Mido
Ad aprire la lista, uno dei più grandi flop di mercato della storia della Roma. Arrivato a 18 anni all'Ajax, il giovane egiziano forma con Ibrahimovic una coppia da 18 gol totali, di cui 12 tutti suoi. I due fanno scintille, in campo ma anche fuori: a seguito di una lite Mido lancia un paio di forbici contro lo svedese, sfiorandolo. L'Ajax lo cede immediatamente in prestito al Celta Vigo, poi all'Olympique Marsiglia. Tra le varie squadre interessate la Roma, dove Capello non lo aveva voluto poiché maggiormente interessato a Zlatan. Il tecnico però nell'estate del 2004 passa alla Juventus, dove verrà seguito proprio da Ibra. Mido invece approda finalmente in giallorosso, per 6 milioni di euro. Il paragone con l'ex compagno di squadra (alla presentazione Mido dirà "Zlatan è bravo, ma io segno di più") è nettamente perso, con solo otto presenze nella stagione dei 4 allenatori e il trasferimento dopo soli sei mesi, a gennaio al Tottenham. A Londra, Mido ritrova la forma migliore, e se ciò non basta per vincere la sfida a distanza col suo amico-nemico, che si trasferirà poi all'Inter, quanto dimostrato nei 18 mesi di prestito è sufficiente per convincere gli Spurs, che lo riscattano dalla Roma per quasi 7 milioni di euro. L'avventura nel club inglese durerà solo un'altra stagione, prima dell'inizio di un girovagare che l'ha portato a ritirarsi a soli 30 anni.
Erik Lamela
Da un talento mancato ad uno ben scovato, e portato alla Roma da Walter Sabatini. Arrivato nel 2011 con l'insediamento della proprietà americana, l'ex direttore del Palermo era stato chiamato per trasferire nel club quella filosofia che negli anni gli aveva fatto mettere le mani sui vari Pastore e Ilicic. Sabatini fa dunque di questo giovane esterno argentino il suo biglietto da visita, strappandolo al River Plate. "Volevamo dare un segnale ai grandi club d'Europa, quando c'è la Roma di mezzo non c'è trippa per gatti" dirà Sabatini nella sua conferenza d'addio riguardo all'operazione Lamela. In giallorosso dal 2011 al 2013, Erik chiude la stagione d'esordio in Europa con 6 reti in 31 partite. I 15 gol dell'anno seguente lo rendono uno dei giocatori giallorossi più richiesti sul mercato: a cercarlo è il Tottenham, che nell'estate del 2013 mette a segno la cessione più remunerativa della storia del calcio vendendo Bale al Real Madrid per 100 milioni di euro. Per sostituirlo viene scelto "El Coco", che in Inghilterra rimarrà per ben 8 anni, dal 2013 al 2021. Prima di salutare, ad affare praticamente fatto, Erik segue però la squadra in trasferta a Livorno per il debutto stagionale. L'immagine di lui che esulta insieme ai suoi ormai ex compagni di squadra è l'ultima di un legame che, seppur con qualche incidente di percorso (vedi le critiche dai tifosi dopo la finale di Budapest vinta da Lamela con il Siviglia) rimane ben saldo a distanza di anni.
Iago Falque
Probabilmente il meno ricordato da entrambe le parti, dopo un percorso nelle giovanili della Juventus l'esterno spagnolo viene ceduto a 21 anni al Tottenham. In Inghilterra trova pochissimo spazio: viene girato in prestito dopo soli sei mesi al Southampton, dove gioca una sola partita. Rientrato negli Spurs, l'anno successivo scende in campo in una sola gara di Premier League. Il club quindi lo presta prima all'Almeria, poi al Rayo Vallecano, infine lo cede nel 2014 al Genoa. Dopo una stagione da ben 13 gol in campionato la Roma lo acquista, ma Iago non spicca il volo: dopo poche partite Rudi Garcia gli preferisce Gervinho per affiancare Dzeko e Salah, e lo spazio diventa ancora meno con l'arrivo a gennaio di Spalletti, El Shaarawy e Perotti. Lascerà dunque la Capitale dopo una sola stagione, condita da soli tre gol.
Federico Fazio
Esploso al Siviglia, dove vince una Coppa di Spagna, una Supercoppa e un'Europa League, il difensore argentino è uno dei tanti colpi in uscita del club spagnolo durante l'era Monchi, che lo vende a 10 milioni di euro al Tottenham nel 2014. L'inizio non è dei migliori: il centrale debutta solamente ad ottobre, venendo immediatamente espulso contro il Manchester City. Prende un altro rosso dopo neanche un mese, quindi nell'inverno del 2016 fa ritorno al Siviglia, dove vince un'altra Europa League. Scovato da chi poi diventerà il nuovo ds della Roma, Fazio fa breccia anche nel cuore del dirigente dell'epoca, Walter Sabatini, che lo prende per un totale di neanche 5 milioni tra prestito e riscatto. Arrivato per completare la difesa, in poco tempo diventa il titolare scalzando Thomas Vermaelen. Rimarrà dunque in giallorosso per 5 stagioni, con le prime due che raccontano un Fazio leader, protagonista nella cavalcata in Champions League nel 2018. Dopo le successive tre, segnate per lo più da molti errori, il nuovo tecnico José Mourinho decide di metterlo fuori rosa all'inizio della stagione 2021-22. Rescisso il contratto con la Roma, nel gennaio seguente si ricongiungerà con Sabatini, che lo porta alla Salernitana.
José Mourinho
È proprio lo Special One l'ultimo doppio ex. Esonerato da Chelsea e Manchester United, Mourinho è la mossa a sorpresa della proprietà per cercare di far fare l'ultimo step e portare i titoli ad un club che l'anno prima si era fermato in finale di Champions League. Esonerato dunque Pochettino, nel 2019 José arriva (o meglio, torna) a Londra per risollevare una squadra scivolata al quattordicesimo posto. La pandemia arrivata pochi mesi dopo lo costringe a giocare in uno stadio (nuovo di zecca) deserto, e secondo quanto detto poi proprio dal tecnico è forse questo il motivo per cui il Tottenham sembra essere l'unico club con cui non è riuscito a creare un legame. La prima stagione si conclude con l'eliminazione agli ottavi di finale di Champions e il sesto posto che vale la qualificazione all'Europa. Il cammino nella seconda competizione europea si interromperà clamorosamente ai quarti di finale, con la sconfitta per 3-0 contro la Dinamo Kiev, mentre in campionato, dopo un breve periodo in vetta a novembre, la squadra perde contatto con le posizioni di vertice. Il risultato migliore sarebbe potuto essere in Coppa di Lega, dove raggiunge la finale, ma il Tottenham lo esonererà una settimana prima (perdendo poi la partita contro il City): una decisione che, tra una conferenza stampa e l'altra, l'allenatore dimostrerà di non aver preso bene; una decisione per fortuna diversa da quanto farà invece la Roma, la cui storia recente parla chiaro: ufficializzato un mese dopo il suo esonero dal club inglese, in giallorosso Mou vince la Conference League (cui partecipò anche la sua ex squadra) e raggiunge una finale di Europa League, competizione in cui le sue due ex squadre si affronteranno questa sera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA