AUDIO - Impallomeni: "Bisogna affrontare il Napoli con entusiasmo. Ora contano i punti"
Le parole a Radio Romanista: "Credo che Ranieri debba ottimizzare la comunicazione all'interno del club ma ha l’esperienza adatta, ora devi pensare a fare punti"
Stefano Impallomeni è intervenuto a Radio Romanista durante la trasmissione "Roma All News Primo Tempo", analizzando diverse tematiche tra cui la gara di domenica contro il Napoli, l'intervista di Mark Sertori a Il Romanista e la gestione dei Friedkin fino a questo momento. Le sue parole sulla gara di domenica: “Devi andare pronto perché devi fare punti. Io affronterei questa partita con entusiasmo e coraggio, anche perché non voglio immaginare che la Roma possa fare peggio di così, al netto di tutto Juric ha trovato le sue difficoltà ma non è l’unico responsabile".
Sull’intervista di Sertori a Il Romanista
“E’ un personaggio con un’ esperienza importante, ormai nel calcio moderno ci sono figure che fanno la differenza anche dietro le quinte. E’ un intervista interessante, cercherà di migliorare le perfomance e levare le tossine intorno ai calciatori per metterli nelle migliori condizioni possibili nei confronti dell'allenatore. Mi auguro che venga sollecitato in questo ruolo e che possa interloquire con lo staff tecnico. Ha lavorato al City, ha grande esperienza, è utile avere delle figure così. Spero che la Roma possa fare quello che lui ha detto nell’intervista, andare in Champions sempre. Sono stati 4 anni e mezzo di una proprietà che si sta orientando, ha speso tanto ma i risultati non sono arrivati ma bisogna essere fiduciosi. Non ho compreso l’esonero di De Rossi. Credo che Ranieri debba ottimizzare la comunicazione all'interno del club ma ha l’esperienza adatta, ora però devi pensare a fare punti. Non ci dobbiamo però appellare a Sertori per un rilancio perché la parola spetta al campo. Su Hummels non credo ci siano problemi se non quello di vederlo in campo al più presto. Ha detto che la scelta spetta all’allenatore, ci sono dei dati confidenziali che non possono essere divulgati, ma sono molto curioso di vederlo tatticamente”.
Il 4-3-3 contro il Napoli sarebbe troppo azzardato?
“Secondo me è rischioso, soprattutto in una sfida così delicata contro una squadra così compatta come il Napoli. Sarei per il no. Per fare questo tipo di calcio devi stare bene con la gamba e l’apporto degli esterni deve essere fondamentale. Ranieri il 4-3-3 con il Cagliari non lo ha mai utilizzato, poi ci sono tantissime sfuaìmature. È sempre partito con una linea a 4, e il modulo che predilige maggiormente è questo 4-5-1 dove la difesa ripiega sempre all’indietro, è per questo che prevedo Hummels in futuro, forse con Mancini centro destra. Nel frattempo hai un impegno difficile e devi fare una gara strategica in cui affondi le fonti, cioè gli esterni del Napoli e cercare di annullare Lukaku, poi ti giochi tutto sulla soglia delle attenzioni, limitando le punizioni dal limite e sfruttando le occasioni. Mi aspetto una partita attenta".
In fase di possesso palla come fai a fare male al Napoli?
"Ranieri con il Cagliari quando era in difficoltà, prediligeva una manovra veloce, soprattutto in casa, facendo salire i due terzini da una parte e dall’altra che mettevano i palloni in mezzo. Nelle parti finali della partita metteva due punte. Il possesso palla lo fai con il lancio diretto su Dovbyk e poi sulle seconde palle subito pronti a prendere il possesso. Il palleggio lo puoi fare ma hai l’obbligo di fare punti, credo che opterà per questo calcio che può sembrare arcaico ma è efficace. Secondo me non vedremo il gioco dal basso”.
A Budapest la vittoria dell’Europa league ci avrebbe mandati in Champions e quella partita ha cambiato tutto.
“Chi si dimentica, è una ferita quella. La Roma di Mourinho se avesse vinto sarebbe cambiato il mondo. Mourinho sarebbe andato via? Non lo so. La Roma sarebbe andata in Champions, avrebbe messo un trofeo in bacheca, avrebbe fatto un altro tipo di mercato, sono d’accordo con l’ascoltatore. Sto dicendo che c’è stata un’involuzione nelle scelte nel post Mourinho, mi ci metto anche io, mi sento disorientato. I fatti vengono da chi ha il pallino in mano, cioè i Friedkin. Se tu mandi via De Rossi, prendi Juric, sono contrapposizioni forti. Juric è un grande professionista, ma quando hai un contratto fino a giugno dai un senso di precarietà, questo nello spogliatoio conta. Discutiamo sul fatto che sono state fatte delle scelte incomprensibili, poco indovinate. La proprietà non si deve offendere se giustamente criticata dai tifosi o dalla stampa. C'è da ringraziarli per gli arrivi di Dybala e Lukaku, ma si può dire che mi hanno deluso? Non sto parlando male. Io sto con i Friedkin, perché sono i Presidenti della Roma".
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