AS Roma

Si scrive Koné, si legge Pizarro

Così si sta affermando con la Francia. È l’uomo in più

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Mauro De Cesare
20 Novembre 2024 - 06:30

Dopo aver visto giocare la nazionale italiana contro quella francese, mi sono convinto ancor di più che nella “rosa” della Roma attuale c’è un grande regista, per intenderci quello che chiude l’ingresso della nostra area di rigore, con fisico, grinta, velocità e che ha conoscenza delle linee di passaggio in fase difensiva.
Allo stesso tempo, avendo tanta, tanta qualità e piedi educati, dribbling e cambio di marcia, difficilmente sbaglia la misura dei passaggi in fase di ripartenza. E avrete indovinato il nome del giocatore: Manu Koné. Solo 23 anni e solo 4 presenze con i “galletti” di Francia: il 9 settembre 2024 proprio con l’Italia, entrato dalla panchina al minuto 58: il giorno dell’esordio. Poi tre presenze di fila, sempre 90 minuti in campo, senza essere sostituito.

Rubo a Wikipedia, le caratteristiche che fino al 2012 aveva il nostro regista basso: Davide Pizarro, il Pek. “Era un regista davanti alla difesa, dotato di una ottima tecnica individuale, bravo a dettare i tempi di gioco, esperto in lanci di lunga-media distanza, controllo e difesa della palla, era dotato di un fisico possente nonostante l’altezza, che gli consentiva di vincere contrasti. Era ostinato nei doppi passi e nella gestione della palla, caratteristica che talvolta lo portava a rischiare il possesso anche in zone del campo “pericolose”, era solito attendere il diretto avversario per poi eluderlo con un dribbling in modo da creare la superiorità numerica per l’avanzata centrale palla al piede o il lancio lungo. Era anche un buon tiratore di punizioni e rigori. Mentre tra i suoi difetti figurava la propensione ai cartellini data la sua foga e la sua aggressività e una velocità non eccelsa. Vero, ma il Pek faceva camminare la palla, dopo una delle sue indimenticabili “veroniche”.

La Roma fatica nel far partire ila manovra dalle retrovie, sa cambiare in maniera rapidissima la direzione del dribbling, sa trovarsi con la difesa avversaria davanti a sé per poter decidere dove indirizzare il gioco: su quale fascia o al centro. Servendo il pallone in profondità e con il compagno già in corsa: E non fermo ad attendere il giro-palla. Con l’arrivo di Sir Claudio Ranieri abbiamo ascoltato ancora una volta la parola progetto. Che questa volta sarà impossibile non portare avanti. La proprietà e il tecnico (futuro dirigente) hanno toccato tutti i tasti di una organizzazione societaria. Ranieri lo ha detto fin troppo chiaramente durante la sua conferenza stampa: abbiamo programmato un percorso in sintonia. Si dovrà lavorare con piacere e in sintonia.
Questa dichiarazione mette i tifosi e Ranieri in una posizione di forza. Il tecnico non ha nulla da perdere: è un uomo libero! Il giorno in cui non venissero rispettate certe decisioni e decidesse di prendere la porta d’uscita, non avrebbe neppure bisogno di fare una conferenza stampa. Fatti e non parole: qualcosa non sarebbe andato nel verso giusto rispetto agli accordi presi in precedenza.

Ma siamo ottimisti e guardiamo avanti. Cosa fare subito? Abbiamo iniziato parlando di Manu Koné. Ha un lungo contratto. Ma ormai i contratti non ti proteggono più da nulla. O quasi. E allora, se crediamo che Koné sia l’uomo giusto al quale affidare il controcampo (la squadra) giallorosso per molti anni bisogna anticipare possibili “sirene” con proposte da decine di milioni. 
Non è facile, ma ci si può e ci si deve riuscire, per non perdere un pezzo del progetto e un giocatore già “top”.

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