Koné-mania: Ranieri ora è pronto ad affidargli le chiavi della Roma
Le prestazioni con la nazionale francese hanno confermato tutte le sue qualità, fondamentali per rilanciare le ambizioni della stagione giallorossa
La Francia ai piedi di Koné, la Roma è pronta invece a ripartire da lui. Il mediano giallorosso ha stupito tutti, o forse sarebbe più giusto dire che abbia avuto modo di confermare tutta la bontà dell'operazione condotto in estate da Ghisolfi, in grado di portare a Trigoria uno dei centrocampisti più completi del panorama europeo.
Corre, recupera palloni, imposta e tira in porta: Juric lo aveva considerato ancora acerbo dopo le prime prestazioni, prima di ricredersi e non farlo più uscire dal campo; Ranieri è pronto a confermarlo nel cuore della sua Roma, affidandogli le chiavi della mediana. I tifosi già sognano sui social: "Lo faccia diventare il suo Kante", con il chiaro riferimento all'esplosione del regista francese nella memorabile calvalcata del Leicester al titolo di campione d'Inghilterra.
I quotidiani francesi lo esaltano
Da Le Parisien (voto 8, "Impressionante. Il centrocampista della Roma ha dato battaglia, portando in ogni duello la sua atleticità e fisicità") a L'Equipe (voto 7, "C'è qualcosa di abbastanza sorprendente nel vedere un centrocampista mostrare così tanta personalità a 23 anni"), diversi quotidiani francesi hanno esaltato la sontuosa prestazione di Koné contro l'Italia, nella notte di San Siro. Il centrocampista giallorosso si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante nel centrocampo della sua nazionale, Deschamps continua a monitorare i suoi progressi e il suo rendimento con la Roma gli darà modo di confermarsi sempre più al centro anche della Francia.
Un leader silenzioso
Silenzioso, taciturno, dal sorriso quasi timido. Tutta la personalità che appare con disinvoltura quando ha il pallone tra i piedi, quasi viene meno negli atteggiamenti: zero presunzione o comportamenti sopra le righe, il suo inserimento nello spogliatoio giallorosso è avvenuto in punta di piedi, con la sola intenzione di "far parlare" il campo. La barriera linguistica presto verrà meno, nel frattempo ha ovviamente legato di più con Ndicka, Le Fée e Svilar. Ma tutti hanno avuto già modo di apprezzare la sua silenziosa leadership, nata tra le strade di Parigi, come raccontato dalla sorella Vanessa: "A nemmeno 11 anni, si alzava tutti i giorni alle 5.45 per prendere lo scuolabus. Nel pomeriggio continuava con gli allenamenti per la squadra del suo college, mentre poi in serata partiva verso il campo di allenamento del Paris FC, impiegava più di un'ora per raggiungerlo. Tornava a casa alle 21.30, giusto il tempo per mangiare, fare i compiti e andare a dormire. Ma è nato per il pallone, mi implorava di portarlo in strada a divertirsi. E si portava sempre dietro la palla". Adesso si porta dietro gli avversari, ma la fame è rimasta quella di un tempo. Il futuro è dalla sua parte, la Roma, per fortuna, anche.
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