El Shaarawy ritrova Ranieri: un'arma in più a disposizione di "Sor Claudio"
Il Faraone è tra i superstiti della Roma del 2019, che il testaccino prese in corsa. La duttilità di Stephan offre numerose alternative al tecnico
Dieci presene e tre gol, compreso il primo del Ranieri-bis, l’11 marzo 2019: è questo il bottino di Stephan El Shaarawy con Claudio Ranieri, che lo ha già allenato quando sostituì Di Francesco nel 2019. Dopo l’esonero del tecnico abruzzese e l’addio di Monchi, Pallotta optò per “Sir Claudio”, che debuttò con una vittoria per 2-1 all’Olimpico contro l’Empoli: ad aprire le marcature proprio il Faraone, con un bellissimo destro a giro dei suoi da fuori area. In quella circostanza Ranieri, che aveva optato per il 4-2-3-1 già varato da DiFra, aveva schierato Elsha nella posizione a lui più congeniale, quella di ala sinistra con facoltà di entrare dentro il campo per rendersi più pericoloso.
Parola d'ordine: duttilità
Altri due gol, entrambi in trasferta, contro Inter e Genoa, valsero altrettanti pareggi. A fine stagione, Stephan giocò 10 delle 12 gare con Ranieri in panchina, saltandone 2 soltanto perché infortunato. In 9 di quelle 10 partite, il tecnico testaccino lo schierò titolare; il più delle volte come ala sinistra, ma in un paio di circostanze anche come laterale mancino di centrocampo nel 4-4-2, e – all’ultima di campionato contro il Parma, nel giorno dell’addio di De Rossi – come ala destra nel 4-2-3-1.
A Ranieri, che è tecnico duttile, sempre pronto ad adattare il modulo ai calciatori a disposizione, piacciono i giocatori duttili: Elsha, in tal senso, può dormire sonni tranquilli, perché negli ultimi anni si è cimentato con ottimi risultati anche in ruoli inediti. Ha fatto il trequartista o l’esterno di centrocampo (sia a destra sia a sinistra) nel 3-4-2-1, ma anche il “quinto” o la seconda punta nel 3-5-2. Chiaramente, se Ranieri dovesse optare per un 4-4-2, un 4-2-3-1 o un 4-3-3, il 32enne di origini egiziane sarebbe fondamentale; in caso di 4-3-1-2, invece, potrebbe faticare un po’ di più a trovare spazio nell’undici titolare, se non come spalla di Dovbyk in attacco.
Al netto dei discorsi di natura tattica, Stephan si metterà come sempre a disposizione del tecnico, da professionista esemplare quale è, per dare una mano alla squadra. Ieri, assieme ai compagni, è tornato ad allenarsi a Trigoria per la prima seduta con Ranieri in vista della sfida col Napoli al San Paolo; stadio in cui ha già segnato 3 volte in maglia giallorossa, ma dove la Roma non riesce a vincere da sei anni e mezzo. La speranza è che si possa rompere questo tabù, nonostante l'impresa appaia ardua, visto questo inizio di stagione.
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