Zalewski: “In estate potevo andar via. E sui fischi…”
Direttamente dal ritiro con la nazionale polacca, l'esterno giallorosso: "L'esclusione dalla rosa dopo aver rifiutato il Galatasaray? Sono rimasto sorpreso"
Durante la sosta di queste due settimane, alcuni dei giocatori della Roma sono partiti con le rispettive nazionali. Nicola Zalewski si trova in ritiro con la Polonia, e direttamente da lì ha parlato ai canali del portale polacco Goal, soffermandosi sulla situazione nella squadra giallorossa. Ecco le sue dichiarazioni:
"Se sono qui con la Polonia è anche perché ho sempre avuto allenatori come Mourinho, De Rossi, Juric che hanno creduto in me, è di grande aiuto. Nel calcio italiano viene data molta importanza alla tattica, quindi in realtà non ho molta libertà nel mio gioco. In estate sono stato molto vicino al Galatasaray e poi al Psv. Ho analizzato tutto e ho preso la decisione che mi sembrava migliore, rimanere a Roma. Mi sento romanista, non ho mai fatto ragionamenti se fosse meglio lasciare la Roma in quel momento o alla fine del contratto. Sono giovane, la cosa più importante per me è giocare e volevo farlo nella Roma. L'esclusione dopo aver rifiutato il Galatasaray? Sono rimasto sorpreso dalla reazione del club, ma fortunatamente è acqua passata. Di certo non è piacevole essere fischiato dai tifosi del club che amo, ma se i risultati della squadra sono scarsi è difficile pretendere che i tifosi siano soddisfatti. Mourinho mi è stato davvero di supporto. È stato molto importante per la mia carriera. Mi ha permesso di giocare in prima squadra, ma potevo contare su di lui non solo per il calcio: mi è stato molto vicino quando è morto mio padre. Ogni volta che ne avrò l'opportunità, lo ringrazierò volentieri. Vorrei che tutti gli allenatori avessero la sua personalità".
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