AS Roma

Casting per l'allenatore finito: Friedkin vara il Ranieri-ter

Dopo giorni di riflessioni e qualche “no” incassato, Dan chiama Claudio. Oggi l’annuncio, contratto fino a giugno. Possibile ruolo in società dopo la fine della stagione

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
13 Novembre 2024 - 06:00

E alla fine torna Claudio. Dopo due giorni di montagne russe, decine di nomi iscritti al toto-allenatore, il verdetto per il successore di Ivan Juric è pronto ad essere emanato. Stamattina partirà il Ranieri-ter. L’allenatore romano, che a maggio aveva annunciato il suo ritiro dalle squadre di club dopo l’ennesimo miracolo sportivo ottenuto salvando il Cagliari, è l’uomo scelto dai Friedkin come traghettatore da qui a fine stagione. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, quando una chiamata è bastata per far scattare il 73enne che, con moglie e agente al seguito, ha preso il primo volo per Londra. Lì, ad attenderlo negli uffici del Friedkin Group, Dan e il suo contratto pronto fino al 30 giugno.

Nelle prossime ore arriverà l’annuncio dell’accordo, con Ranieri che farà il viaggio di ritorno verso la Capitale in serata, pronto per guidare il primo allenamento della sua terza esperienza da allenatore della Roma. La ripresa a Trigoria, infatti, è stata fissata a domattina alle 11, dopo i tre giorni di riposo concessi alla squadra. Non c’è altro tempo da perdere, lo dice una classifica che vede i giallorossi a soltanto 4 punti dalla zona retrocessione e un calendario che proporrà, nel giro di una settimana al rientro dalla sosta, le sfide a Napoli e Atalanta, con la trasferta - stavolta di campo - a Londra sul campo del Tottenham.

Insomma, una partenza in salita, affidata però alla guida esperta di un allenatore che, tra l’altro, conosce perfettamente l’ambiente. Tutte variabili prese in considerazione nella decisione, sulla quale ha inciso anche la disponibilità di Ranieri, a differenza di altri candidati, di accettare soltanto pochi mesi di contratto. Magari con la promessa di un ingresso successivo nei quadri dirigenziali, con la Roma che ancora va alla ricerca di un Ceo in grado di colmare il vuoto di potere lasciato, lo scorso 22 settembre, dall’addio a Souloukou.

Tornando però sulla scelta del tecnico romano, come detto la chiamata è arrivata al termine di 48 ore bollenti, durante le quali sulla scrivania di Dan Friedkin sono passati tanti profili, tutti portati dalle tre agenzie di procuratori a cui era stato chiesto un aiuto per l’occasione. I proprietari dissuasi da Ghisolfi dalle tentazioni estere alla Lampard o alla Potter - Terzic è stato sondato più seriamente - hanno preso in seria considerazione l’ipotesi Mancini, contattato per la prima volta dopo Fiorentina-Roma di fine ottobre. L’ex ct azzurro, però, aveva chiesto garanzie al livello contrattuale e di struttura dirigenziale. Il suo telefono non ha più squillato, così come è rimasto muto quello di Sarri, Allegri e De Rossi, l’unico sotto contratto. Forse la scelta più logica e romanista - non che quella di Ranieri non lo sia, per carità - ma il ritorno del Sedici non è mai stato realmente preso in considerazione.

Nella giornata di ieri, invece, aveva preso forza la pista legata a Montella. L’aeroplanino, allenatore della Turchia, poteva liberarsi soltanto la prossima settimana - da qui a martedì la sua nazionale ha due gare di Nations League in programma. Inoltre la federcalcio turca ha respinto l’ipotesi di liberarlo e la clausola rescissoria, oltre allo stipendio richiesto, è sembrata un prezzo troppo alto da pagare.

Da qui la virata finale sul Ranieri-ter. Bentornato e in bocca al lupo mister. Che vinca il lupo.

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