Dahl sull'esonero di Juric: "Il tecnico ce lo ha detto a fine gara negli spogliatoi"
L'esterno giallorosso dal ritiro con la sua nazionale: "È stato più difficile del previsto ambientarmi qui, anche se non sono arrivato con l'idea di giocare subito"
Tante novità negli ultimi giorni per Samuel Dahl. Il terzino sinistro arrivato quest'estate alla Roma ha esordito nei minuti finali all'Olimpico nella partita contro il Bologna, per poi ricevere all'ultimo la convocazione con la sua nazionale, in categoria A.
Ora il giocatore si trova quindi in ritiro con la Svezia, che nei prossimi giorni ha in programma gli impegni di Nations League. Queste le sue dichiarazioni, raccolte dal portale svedese Fotballskanalen riguardo alla Serie A e alla Roma:
"Jon (Dahl Tomasson, tecnico della nazionale svedese) mi ha chiamato dopo la partita con la Roma. Sono rimasto sorpreso. Ero molto felice di aver appena esordito".
Su Juric
"Dopo la partita nello spogliatoio ci ha riuniti e ha detto che non era più il nostro allenatore. Ha ringraziato e salutato. Vedremo cosa succede adesso. Non ne ho idea. Non mi era mai successo di esordire con un allenatore esonerato subito dopo. Ora ricomincio da capo. Potrò mostrare le mie capacità ad un nuovo allenatore. Cerco di farlo ogni giorno. Voglio giocare come tutti gli altri. Ora finalmente è arrivato il debutto e spero di aver mostrato qualcosa. Spero di giocare ancora un po' quando tornerò. In ogni caso sono felice che sia arrivato l'esordio in Serie A e spero di poter dimostrare qualcosa. Se il nuovo allenatore che arriverà ha visto la partita scorsa contro il Bologna oppure no lo vedremo, oppure se sa chi sono oppure no. Dovrò lavorare ogni giorno".
L'ambientamento a Roma
"È stato più difficile del previsto. Anche se non sono arrivato alla Roma con l'idea di giocare subito. Sapevo che non sarebbe successo. Ma poi, quando ti siedi sulla panchina settimana dopo settimana, si insinua ancora nel tuo corpo. Alcuni giorni sono tornato a casa e sono rimasto più deluso di altri ma ho parlato con i miei cari e ho cercato di affrontarlo nel migliore dei modi. Alcuni giorni sono stati migliori di altri".
"Ed è un ambiente molto più difficile in Italia. Il fatto di giocare contro giocatori molto migliori mi rende le cose più difficili. Sia fisicamente che mentalmente. È una nuova lingua. Non conosco l'italiano e non sono molto bravi in inglese. Credo di aver messo un po' di pressione anche su me stesso. Devo imparare la lingua per poter avere una conversazione come stiamo facendo adesso. Il semplice fatto di poter discutere e creare relazioni con i compagni di squadra diventa molto più semplice se possiamo comunicare tra loro. Trovo difficile instaurare rapporti con tutti i membri del team, quindi studio l'italiano e cerco di imparare il più velocemente possibile".
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