Il casting va avanti, la Roma no
I Friedkin si affidano ad un giro di procuratori per il dopo Juric. De Rossi: «Un giorno tornerò a casa»
Aspettando la fumata bianca. Al conclave romanista non sono bastate le 24 ore successive al terzo esonero in meno di dieci mesi per partorire il nome del nuovo allenatore della Roma. Il casting, a distanza e dislocato, va avanti. In regia Dan Friedkin, segnalato nelle ultime ore in città per colloqui con alcuni agenti - come quello con Giuseppe Riso - ai quali il proprietario del club avrebbe affidato la ricerca del successore di Ivan Juric. E non potrebbe essere altrimenti, visto che l’attuale organigramma societario vede il solo Florent Ghisolfi come dirigente di calcio, ma in una posizione piuttosto debole al momento - non ha avuto pieno potere in sede di mercato estivo, non ha inciso sull’esonero di De Rossi né tantomeno sull’ingaggio del croato.
E il popolo, nel frattempo, rimane in attesa, come i fedeli a San Pietro con lo sguardo all’insù cercando di capire il colore del fumo. Gli occhi, fuor di metafora, sono tutti rivolti ai propri smartphone, aspettando la prossima “nota del club”, che aiuti a decifrare il futuro prossimo della Roma, mentre il malumore s’ingrossa. Così, dopo il clima di contestazione che si è respirato all’Olimpico domenica durante la sfida al Bologna, è apparso uno striscione con su scritto «Friedkin go home», davanti alla struttura di Ladispoli che doveva ospitare i texani - presenza smentita dalla società.
I profili al vaglio
In questo scenario, rimane in pole position Roberto Mancini che, nel contatto ormai datato con la proprietà americana, aveva dato il suo ok a prendere la Roma in corsa, dettando però determinate condizioni contrattuali e progettuali. I Friedkin si sono congedati con il più classico dei «le faremo sapere», continuando ad ascoltare le idee avanzate dalle agenzie di fiducia - tre i principali procuratori mobilitati. Nelle scorse ore sembrano tramontate le ipotesi estere legate ai nomi di Lampard e Terzic, non quella di un ritorno di Rudi Garcia - a Doha nelle scorse ore. Non si registrano contatti, invece, con Allegri o novità sul fronte nuovo Ceo, ruolo vacante dall’addio a Lina Souloukou del 22 settembre.
La decisione definitiva dovrebbe comunque arrivare oggi, con la squadra che domani tornerà a lavorare a Trigoria. Rimane da capire agli ordini di chi - al momento lo staff di Juric è ancora sotto contratto.
Fanno dei giri immensi e poi...
Nel frattempo, ieri a Coverciano De Rossi è entrato nella “Hall of Fame del Calcio Italiano”, scelto tra i migliori calciatori di tutti i tempi. A margine della cerimonia, il tecnico - legato alla Roma fino al giugno del 2027 - ha parlato di un suo possibile ritorno: «Mai più a Trigoria? Non ho mai detto questa cosa. Al di là delle dinamiche sia da calciatore che da allenatore, l’esonero fa parte del mestiere, io lì sono di casa, come ha detto il presidente e ci lavora anche mio padre. Ho passato più tempo a Trigoria e qui che a casa. Quindi come sono tornato a Coverciano tornerò anche a Trigoria». Un giorno accadrà, lo sa Daniele e lo sappiamo tutti noi. Non sarà però, probabilmente, oggi quel giorno. Sarebbe senza dubbio la scelta più logica e romanista, due aggettivi poco accostabili alle decisioni che, da un po’ di tempo a questa parte, vengono prese nella Roma.
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