Ghisolfi e il parallelo con il Napoli, ma la Roma ha fatto peggio: il dato
Analogie e differenze: Garcia e Juric esonerati alla 12sima giornata. Tre tecnici nel post Spalletti, per poi finire decimi con 53 punti. Dopo De Rossi si cambia ancora
Ghisolfi è convinto: "Anche il Napoli lo scorso anno ha avuto un momento difficile, nel calcio succede". Analogie e differenze, ma pur sempre scenari molto complicati all’orizzonte. Due squadre, il Napoli dello scorso anno (2023-2024) e la Roma di questa stagione, che condividono molte somiglianze, errori dai quali si poteva imparare eppure, l'istantanea giallorossa sembra essere peggiore dello scenario ormai lontano vissuto dagli azzurri di De Laurentiis. Tre allenatori si sono susseguiti dallo scudetto di Spalletti nella piazza napoletana, partendo da Garcia a Mazzarri per poi finire, con Calzona in panchina, decimi in classifica con 53 punti. Sempre tre i nomi che ad oggi però sono già cambiati sulla panchina della Roma: dal 18 settembre con il terremoto De Rossi, all’esonero di ieri di Juric per finire con l’ennesima guida tecnica, ancora da scoprire.
I Friedkin in questo sono stati bravi a bruciare le tappe (si fa per dire) portandosi avanti con il lavoro, alla ricerca di un quarto profilo (in un solo anno solare) in grado di salvare il salvabile. Obiettivi diversi sicuramente per i due club, chi da una parte provava a sopravvivere dopo la storica impresa dell’attuale Ct della Nazionale e chi dall’altra aveva invece fissato la Champions come “trofeo” da raggiungere. Fatale in entrambi i casi la 12esima giornata di Serie A. Era il 14 novembre (dopo la sconfitta con l’Empoli per 1-0) quando il francese, ex Roma, ha salutato Osimhen e i suoi: quarto in Serie A a quota 21 punti in classifica iniziando così a scrivere una delle pagine nere nella storia del Napoli degli ultimi anni.
Lo stesso è valso per Juric, ma esclusivamente a livello di tempistiche. Il 3-2 contro il Bologna segna la fine del percorso dell’ex Torino sulla panchina della Roma, 12esimo in classifica con soli 13 punti, a solo quattro punti in più rispetto al Lecce in zona retrocessione. Il paragone dunque, seppur forzato, sembra il preludio di un futuro ben più complicato di chi pur finendo fuori dalle competizioni europee ha avuto un percorso più semplice e lineare di “rifondazione”, iniziato poi in estate con l’arrivo di Conte.
Come se tutto questo non bastasse, ora proprio Garcia sembra secondo alcuni media uno dei nomi papabili per raccogliere le macerie lasciate da Juric. Un gioco di intrecci ed incastri che comunque non promette bene. Speriamo abbia ragione Ghisolfi e che la Roma sappia presto come uscire da queste sabbie mobili.
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