Mancini: "La Roma dei 4 allenatori era più forte di questa"
A Radio Romanista l'ex giallorosso: "Mandare via De Rossi è stato un grosso sbaglio. La rosa del 2004/05 aveva più qualità ma mi auguro che i ragazzi possano fare meglio"
Questa mattina durante la trasmissione "Unico" su Radio Romanista, è intervenuto Amantino Mancini. Dalle stagioni alla Roma, alla situazione attuale della squadra giallorossa. Ecco le sue dichiarazioni:
Ti avevamo conosciuto con Capello, mentre la Roma di Spalletti giocava un calcio molto innovativo. Com’era giocare in una squadra così?
"Una soddisfazione, un’allegria. Giocare in quel periodo è stato davvero bello, al fianco di giocatori come Totti e Cassano. Tutte le volte che scendevamo in campo sapevamo cosa c’era da fare, cosa molto importante che ci dava Spalletti. Tante volte mi è capitato di scendere in campo con altri allenatori e non sapere cosa fare, lui in quel periodo con la Roma giocava in un modo imprevedibile, era un calcio molto bello e abbiamo fatto stagioni molto positive. Quando Spalletti mi ha cambiato ruolo è cambiata la mia carriera a livello di prestazioni".
Come è arrivata su di te la Roma? Ti ricordi chi ti contattò? E a livello tattico con era giocare con Totti?
"Venne Baldini in Brasile e mi portò in Italia col mio ex procuratore. Arrivai in una città bellissima dove già tanti brasiliani avevano fatto la storia e questo mi ha aiutato. Poi era una responsabilità vestire questa maglia e sostituire Cafu, non era facile. Io avevo 20 anni e lui era un giocatore fantastico. Il prestito al Venezia è stato un periodo calcisticamente difficile per me, poi li ho giocato 13 partite. Però per l'adattamento è stato importante: capire la lingua, il calcio italiano, anche se era la Serie B ma mi è servito. Poi a Roma Capello mi mise titolare subito, mi diede tanta fiducia è stato molto importante nella mia carriera".
Stagione 06/07, la Roma fa un bel campionato ma non riesce a tenere il ritmo dell’Inter, però ci fu la vittoria della Coppa Italia. Sulle singole partite eravamo forti e forse anche più forti dell'Inter, anche voi avevate questa sensazione?
"Sì anche guardando i numeri noi sulle partite singole eravamo in vantaggio. A livello di rosa eravamo un po’ limitati e su questo abbiamo sofferto".
In Lione-Roma segni il 2-0, una delle serate più belle. Quel gol ha tutto, tecnica e potenza, ne vediamo sempre meno. Cosa scatta per fare una giocata del genere?
"Quella è stata una serata indimenticabile, quel gesto è stato un gesto di fiducia, di qualità tecnica, di istinto, coordinazione un po' di tutto. Quella sera rimarrà sempre nei miei ricordi".
Ora la Roma è un po’ in difficoltà tra cambi di allenatori, risultati negativi. Tu hai vissuto una stagione simile (2004-2005) e molti pensano siano stagioni uguali, pensi che la Roma possa rischiare in qualche modo di ripetere un anno così?
"Mi auguro di no, il vantaggio può essere che in quell'annata avevamo più qualità tecnica. La mia paura è che in confronto la nostra rosa aveva più qualità ma mi auguro che i ragazzi della rosa attuale possano capire che è un momento difficile, abbiamo dato via De Rossi che per me è stato uno sbaglio però è andata così. Per me ora dobbiamo sostenere Juric che è il nostro allenatore e dare fiducia a lui. Quindi speriamo che possano uscire da questo periodo buio, quando il momento è difficile come ora è dura, devi avere molto carattere".
Hai citato il livello della rosa del 2004-2005, c’è chi dice che l'organico di quest anno sia scarso. Qual è secondo te il vero valore di questa rosa?
"L'organico ha potenziale ma è da capire se loro riescono a uscire da questo momento. C’è qualità ma magari in questo momento non riescono a esprimere il meglio e può essere un problema".
Un problema può essere stato anche l'esonero di De Rossi, che idea ti sei fatto di tutta la questione?
"Lui i primi mesi ha fatto qualcosa di fantastico perché la Roma era in difficoltà dopo Mourinho e la società aveva fatto bene a sceglierlo: romanista, romano e che conosce la piazza. Quel momento era perfetto per lui, ha fatto un grandissimo lavoro. Quest'anno ha iniziato con qualche difficoltà ma è normale, aveva fatto tanti cambi in rosa e gli acquisti dovevano adattarsi, però il fatto che lui sia stato esonerato è stato un equivoco da parte della società, era appena l'inizio di campionato. Mi dispiace per lui perché era eccezionale e sarebbe potuto diventare un grande allenatore, ma adesso dobbiamo tifare Juric sperando che possa portare la Roma a un livello migliore".
Come procede ora la tua carriera?
"Bene, ho iniziato a lavorare qui in Brasile, siamo riusciti a portare in alto l’Aymores e ora dobbiamo trovare un posto a livello nazionale. Abbiamo acquistato un centro sportivo per lavorare con i ragazzi e crescerli, le cose stanno andando bene".
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