Tra il disastro in difesa e i colpi di Sogliano: la situazione in casa Verona
Le grandi difficoltà nel reparto arretrato, il momento delicato e i calciatori più interessanti: tutto quello che c'è da sapere sul club gialloblù
"Le parole stanno a zero, bisogna ritrovare velocemente il concetto di squadra e lottare tutti insieme per uscire da questo momento". In questo modo, Paolo Zanetti, ha parlato alla vigilia di Verona-Roma. Un passaggio eloquente sul momento vissuto dai gialloblù, che attualmente si trovano al 14° posto in classifica a 9 punti: una posizione che non lascia respirare la squadra di Zanetti, vista la classifica cortissima all'undicesima giornata di Serie A. L'ultimo posto dista solo 3 punti, mentre la zona retrocessione al momento è a un punto.
E pure, l'inizio di stagione del Verona aveva lasciato ben sperare i tifosi: la vittoria a sorpresa sul Napoli, in un anomalo 3-0 alla prima giornata di campionato; poi il ko contro la Juventus e la seconda vittoria in tre partite col successo sul Genoa (2-0). Una partenza che sembrava seguire l'ottima scia della seconda parte di stagione 23-24 svolta dai veneti, dopo un mercato di gennaio completamente rivoluzionario e la scalata in classifica che ha permesso alla squadra una salvezza che fino a pochi mesi prima sembrava impensabile.
Tuttavia, dalla quarta giornata iniziano i veri problemi per Zanetti: tre sconfitte consecutive contro Lazio (2-1), Torino (2-3) e Como (3-2). Zero punti, collegati da un fattore comune: i tanti gol subiti. Se far gol non è un problema, la solidità difensiva è il vero cruccio della squadra. La vittoria col Venezia (2-1) alla settima giornata sembra portare una boccata d'aria, ma il successo casalingo rallenta solo di un turno il periodo nero: nelle successive tre gare, arrivano tre pesanti ko. Sono ben dieci i gol presi, solo due i gol messi a segno in Verona-Monza (0-3); Atalanta-Verona (6-1) e Lecce-Verona (1-0). Il futuro di Zanetti sembra appeso a un filo, ma la società gialloblù decide di confermarlo: una situazione delicata, come quella di Juric sulla panchina giallorossa. E, dopo aver sfidato e battuto il Torino, il tecnico croato è pronto a ritrovare un'altra vecchia conoscenza.
Il disastro difensivo e l'approccio da rivedere
Con 22 gol subiti in 10 partite, (e 2 soli clean sheets) la squadra di Zanetti presenta la peggior difesa del campionato. Un tema che tanto ha fatto discutere, suscitando anche diverse critiche nei confronti del tecnico gialloblù, accusato di un gioco troppo pretenzioso per le possibilità della squadra. "Sì, l'idea è stata ambiziosa, io sono ambizioso perché sono in un grande club. Prima o poi bisogna partire per cercare di portare questo club più in alto, in questo senso 13 goal segnati non sono pochi ma ne abbiamo presi 22, poi bisogna anche analizzare come sono stati presi", la risposta in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma. E, in numerose occasioni, i gol subiti coincidono con un approccio sbagliato alla partita: sono ben 7 le reti incassate nel primo quarto d'ora di gioco. L'attenzione che manca anche in fase di uscita: errori letali, che in 4 occasioni hanno portato al gol della squadra avversaria. Un punto debole evidente, sul quale la squadra di Zanetti dovrà lavorare per ritrovare un equlibrio e una stabilità difensiva necessarie per la permanenza in Serie A.
Tuttavia, per quanto riguarda la fase offensiva e di manovra, i gialloblù hanno a disposizione diverse individualità interessanti: la base del sistema di gioco è quella di un 4-2-3-1, che all'occorrenza può essere trasformato in un 3-4-2-1. Per questo, la parte centrale del campo è il punto forte della squadra: dai 43 palloni recuperati, agli 8.4 intercetti di media a partita fino al cinismo sotto porta. Con una percentuale realizzativa del 9,4%, (13 gol) il Verona occupa il settimo posto nella classifica delle squadre più incisive sotto porta in campionato.
L'ateneo di Sogliano
Come ormai consueto da diverse stagioni, tra le note positive del Verona c'è sempre l'operato del direttore sportivo Sean Sogliano. Trattative coraggiose per profili interessanti e meno "mainstream" rispetto ai classici calciatori scelti dalle dirette concorrenti per rincorrere la salvezza. Meno nomi fatti e finiti, più programmazione e intuizione: il rischio diventa più alto, ma il potenziale triplicato. Questo è il modus operandi a cui ha abituato il ds dei gialloblù nel corso degli anni: il calciomercato invernale portato a termine nella scorsa stagione ne è l'esempio più lampante. Diversi i profili interessanti: su tutti, al momento, risuona il nome di Reda Belahyane. Il centrocampista marocchino cresciuto nel Nizza, classe 2004, ha preso in mano le redini della mediana abbinando quantità e qualità.
Tra i più giovani da segnalare nella parte più centrale e/o avanzata del campo, anche Tomas Suslov (maggiormente conosciuto dopo l'ultima stagione positiva), e i due 2006 Alphadjo Cissè e Mathis Lambourde. In attacco la scelta è vasta e di qualità, quattro nomi importanti a disposizione: Tengstedt (classe 2000), Mosquera (1999), Sarr (2001) e Livramento (2001). In difesa, nonostante i numeri fin qui disastrosi, i gialloblù contano su Ghilardi e Coppola per il futuro (entrambi 2003); mentre sulle fasce Tchatchoua sembra essere sempre più pronto per il salto di qualità.
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