Falso nove, fenomeno vero. Dybala trascinatore contro il Torino
In assenza di Dovbyk, Juric lo schiera centravanti. Paulo spazia per il campo, illumina e decide la sfida ai granata. E il rinnovo automatico si avvicina
E luce fu. Alla decima giornata di campionato, nel momento di maggior difficoltà per la Roma, è arrivato il primo gol su azione in stagione di Paulo Dybala. Una perla, in stile Joya, che ha regalato alla Roma la preziosa vittoria di misura sul Torino e a Juric la possibilità di giocarsi ancora le sue carte sulla panchina giallorossa. Il tutto dopo la caduta, rovinosa e umiliante, di Firenze, in una gara senza Dovbyk e con Pellegrini in panchina per scelta tecnica. Dybala ha capito che era il suo momento, una sorta di ora o mai più, e si è preso la squadra sulle spalle.
Falso nove, fenomeno vero. Vista l’assenza, causa virus influenzale, di Dovbyk, Juric ha deciso di sostituire Artem non con il suo ricambio naturale Shomurodov, ma affidando a Dybala l’attacco romanista. Paulo però, contro il Torino, ha fatto praticamente tutto tranne che il centravanti. Ha fatto il solito Dybala, che un ruolo non ce l’ha, che se lo va a cercare in giro per il terreno verde. La sua heatmap di ieri sera è un’opera d’arte, ovunque tranne che nell’area di rigore avversaria, per svuotarla anche degli avversari, costretti a seguirlo ovunque e incapaci, comunque, di fermarlo se non con le cattive. E così, a modo suo, al 20’ ha sbloccato il risultato, bloccando la partita sul segno 1 fino al triplice fischio. Ringraziato Linetty per l’assist, ha mandato a vuoto Milinkovic-Savic, per poi pescare una traiettoria ai limiti dell’impossibile, verso quella porta «immaginata» - come ha confessato il mancino di Laguna Larga nel postpartita.
Dybala segna, la Roma vince, come spesso gli è capitato di fare nei suoi due anni e mezzo nella Capitale. Quello di ieri è stato il 36° gol in giallorosso in 88 presenze - condite anche da 18 assist. La sua firma è stato spesso decisiva e le reti del 21 hanno portato, fin qui, 25 punti in campionato, un bottino niente male. Ma oltre a indossare i panni di leader tecnico, contro il Toro - tra le sue vittime preferite, quello di domenica sera è stato il gol numero 10 ai granata - Paulo è stato anche leader caratteriale. Ha guidato le pressioni in avanti e motivato i compagni, dando tutto fino alla sostituzione. Un atteggiamento evidenziato anche da Juric a fine partita: «Al di là del calciatore, negli ultimi giorni mi ha dimostrato anche che grande uomo è».
Insomma, Dybala risorsa e mai problema. Anche per il futuro. Contro il Torino ha giocato la settima da titolare in stagione. Gliene mancano altrettante per far scattare il rinnovo automatico fino al 2026. Rinnovo che il club vorrebbe evitare, per questo presto riprenderanno i contatti tra il suo agente e Ghisolfi. Toda Joya.
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