Dal board alla panchina: quanto lavoro per i Friedkin nell'Everton
Dall'idea di inserire la Souloukou nel board al tecnico in scadenza di contratto. La previsione del docente Maguire: "Potrebbero presto disimpegnarsi dalla Roma"
La dura legge del...la multiproprietà. Se da una parte la situazione in casa Roma appare molto seria, con una stagione sul punto di crollare e un progetto completamente da ricostruire, dall'altra i Friedkin hanno iniziato a lavorare con grande coinvolgimento sull'imminente futuro che li vedrà alla guida dell'Everton. In attesa dell'ultimo check da parte della Premier League e della Financial Conduct Authority, Dan e Ryan hanno iniziato a pianificare ogni piccolo aspetto del nuovo corso dei Toffees.
Board da arricchire
Qualcuno rimarrà sorpreso, altri forse meno, ma in Inghilterra restano convinti che l'idea di vedere Lina Soukoukou nei quadri dirigenziali dell'Everton sia scenario assolutamente attendibile. L'ex ceo giallorossa è rimasta a vivere a Roma e continua a monitorare la situazione da lontano. Ma non è forse la dirigente greca la priorità dei Friedkin, intenzionati più che mai ad affidare un ruolo nel board amministrativo a Andy Bell e George Downing, due profili che avevano provato la scala alla quota di maggioranza dei Toffees, senza però riuscirvi. E il collega britannico Alan Nixon scrive di rapporti già avanzati e di un forte desiderio della famiglia californiana di averli a bordo.
Panchina in bilico e una squadra da rifare
Da Fonseca a Juric, passando per Mourinho e De Rossi. Non si può di certo dire che ai Friedkin non piaccia cambiare o scegliere di persona gli allenatori. Motivo per il quale il destino di Sean Dyche, attuale coach dell'Everton, appare abbastanza segnato, "complice" il suo contratto in scadenza. Ma non sarà il solo: 13 elementi della Prima squadra dovrebbero salutare, per ricostruire la squadra che sarà attorno ai nomi di Jordan Pickford e Jarrad Branthwaite. Tutto questo sarà opera del direttore sportivo che sceglieranno e della guida tecnica alla quale affideranno il nuovo progetto sportivo.
Stadio, asset strategico
Altro che Pietralata, il nuovo impianto dell'Everton che sorgerà presso il Bramley-Moore Dock, è praticamente pronto e, in termini di ricavi, conferirà al club di Liverpool una stabilità sconosciuta negli ultimi anni. E qui le speculazioni sulle future mosse dei Friedkin sull'asse Italia-Inghilterra tornano a moltiplicarsi.
Nell'interessante analisi condotta da Kieran Maguire su TBR Football, docente di finanza calcistica alla Liverpool University e autore di Price of Football, lo scenario tratteggiato è quello di un graduale disimpegno da parte dei Friedkin nell'asset Roma: "Un banchiere una volta mi ha detto che quando alcune persone gli telefonano e gli chiedono 1 miliardo di sterline, concedono loro 1 miliardo di sterline senza nemmeno chiedere a cosa servono. Questo perché il loro rating creditizio è davvero alto. Ecco, i Friedkin sono molto vicini a far parte di quel gruppo. Andando avanti, questo potrebbe portare i Friedkin a ritenere il margine di svilupo dell'Everton superiore a quello della Roma. E se entrambi i club finissero nella stessa competizione europea e loro dovessero prendere una decisione, potrebbero pensare che l'Everton sia l'opzione migliore e quindi dovrebbero iniziare a disinvestire le sue azioni in breve tempo. Ciò suggerirebbe anche che l'Everton diverrebbe così il capofila nel modello multi-club".
© RIPRODUZIONE RISERVATA