Dybala, da un Toro all'altro: alla Roma una sola tripletta, proprio contro Juric
La Joya potrebbe giocare di nuovo titolare. Tra alti e bassi, dalla possibile cessione al caos esonero, al limbo contrattuale: il futuro è ora
Un gol su rigore e due perle, una dalla distanza, con un mancino divino, l’altra da attaccante vero, in area di rigore, nella “mattonella” del Feyenoord. Paulo Dybala ritrova il Torino all’Olimpico 35 settimane dopo quella tripletta, l’unica con la maglia giallorossa, arrivata in un’altra era. Una delle tante da gennaio 2024, da quando cioè a Trigoria hanno fatto fare le valigie e scatoloni José Mourinho, l’uomo che l’aveva convinto ad accettare la Roma.
Dallo Special One, attraversando l’epoca De Rossi, arrivando a Ivan Juric. Nelle tre metamorfosi della Roma Dybala è passato da una coppa quasi vinta da protagonista a mezzo servizio, sfuggita soprattutto per mano di un arbitro inglese, a un nuovo credo calcistico e un mezzo idillio, cimentato proprio nella gara di 248 giorni fa, il 26 febbraio 2024, vinta per 3-2 contro i granata allora allenati dal croato che oggi è sulla panchina giallorossa. Un abbraccio che è rimasto nella memoria dei romanisti quello tra Dybala e De Rossi dopo la rete bellissima realizzata da più di venti metri dalla Joya con un tiro a giro dei suoi. Ma mezzo idillio perché poi, sempre con DDR a guidare il nuovo ciclo triennale per volere della stessa proprietà che l’ha allontanato dopo sole quattro partite di questa stagione, tra mille voci che dicevano tutto e il contrario di tutto, si è quasi materializzata la cessione di Dybala in Arabia. Quasi, già. Perché poi da quell’esplosione di gioia al suo «ci vediamo domenica!» del 22 agosto, arrivata dopo il mezzo passo di Cagliari che per Paulino sembrava il saluto ai colori giallorossi, è cambiato tanto. L’innaturale sconfitta casalinga con l’Empoli in uno stadio pieno d’amore e i pareggi dell’Allianz Stadium e Genova (con quel rigore proprio su di lui non concesso) hanno messo prematuramente fine al sogno romanista di De Rossi ed è arrivato Ivan Juric, con cui il numero 21 è rimasto (tornato?) centrale. Ma soprattutto per il nuovo sistema di gioco l’argentino si è messo in gioco: emblematica la gara interna contro l’Inter, seconda della classe, ben giocata ma persa. Io vorrei ma non posso, con quelle corse all’indietro, a cento metri dalla porta, la sua faccia sconsolata e frustrata dopo la rincorsa per evitare il gol di Lautaro Martinez confezionato dalla premiata ditta Zalewski-Celik.
Poi la parentesi non così del tutto tonda con la Dinamo Kiev, con una vittoria arrivata tra i fischi del pubblico e il culmine di Firenze, serataccia anche per Paulo, troppo spesso sceso ben dentro il centrocampo per cercare di remare forte e guidare i compagni con la sua classe, ma senza riuscirci. Serataccia terminata a Termini, con la contestazione alla squadra dei tifosi, ora vigili sulla situazione e in attesa della gara contro il passato di Juric.
Il tecnico croato, come De Rossi in precedenza (e Mou ancora prima), ha confermato che l’argentino va gestito ma finora la Joya ha saltato una sola partita in stagione, quella di Monza, per un risentimento muscolare che l’ha costretto a rinunciare alla convocazione in nazionale (tornata possibile dopo il rifiuto all’Arabia) ma per fortuna non si è tradotto in lesione. Paulo viaggia così un po’ “sospeso” verso il rinnovo. Sospeso come tutta la Roma e i tifosi romanisti, con il club dubbioso sull’oneroso contratto che si concretizzerebbe automaticamente dopo 14 gare da titolare. Così Dybala vive alla giornata, soprattutto perché è la società che sembra vivere alla giornata.
Stando alla “gestione” annunciata da Juric, contro i granata Dybala potrebbe anche essere risparmiato, ma la delicata situazione della squadra e la voglia dell’argentino di aiutare la causa fanno pensare che l’allenatore giallorosso lo faccia giocare titolare. Il Toro, poi, gli ha sempre portato bene: complice anche la lunga militanza in bianconero alla Juve, Dybala non ha mai perso quando ha incontrato il Torino (11 vittorie 8 pareggi in 19 partite) e ha segnato 8 gol e fornito 2 assist. E nel calcio i numeri contano.
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