Montella: "Alleno la Turchia, ma una chiamata della Roma mi metterebbe in imbarazzo"
Ha parlato l'ex attaccante giallorosso: "Mi dispiace per l'esonero di De Rossi. In pochi mesi si è sfaldato il legame con i tifosi, e senza di loro non c'è la squadra"
Chiunque abbia vissuto la Roma e sia rimasto legato ai colori giallorossi non può certo definirsi contento del momento che la squadra sta passando. Tra questi, Vincenzo Montella, prima giocatore (e campione d'Italia) poi allenatore per pochi mesi della Roma: il ct della Turchia ha parlato della situazione che si vive a Trigoria a "La Gazzetta dello Sport". Queste le sue parole:
La “sua” Roma è in crisi profonda...
«Sta vivendo una situazione paradossale, al di là della brutta sconfitta di Firenze. Negli ultimi anni ogni volta che vedevo la Roma all’Olimpico mi sembrava di rivivere l’atmosfera dello scudetto del 2001. In pochi mesi si è sfaldato tutto: i tifosi contestano e non entrano allo stadio. Senza i tifosi della Roma, non c’è la Roma. Bisogna innanzitutto recuperare il rapporto con loro. Il romanismo non è una parola vuota. Chi ha vissuto la Roma, lo sa».
Cosa pensa dell’esonero di De Rossi?
«Mi è dispiaciuto perché Daniele è un amico ed è bravo. Ma non entro nel merito della scelta del club. Non sarebbe conetto da fuori».
Come giudica la rosa?
«Ampia con tante alternative, ma bisognerebbe studiarla dall’interno per capire quale disposizione può valorizzare meglio i giocatori. Ma sulla carta c’è il materiale per lottare per la zona Champions».
E se la Roma la chiamasse in questo momento?
«Io sono molto felice di essere il et della Turchia, ma mi metterebbe in forte imbarazzo. Come chiunque dovesse ricevere una chiamata da un club dove ha vissuto gran parte della sua carriera e ha lasciato un pezzo di cuore».
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