AS Roma

Il cambio modulo, il momento di forma e il fattore casa: ecco la Fiorentina

La squadra di Palladino sarà la prossima avversaria della Roma in campionato. Tra punti di forza, difficoltà e curiosità: ecco tutto quello che c'è da sapere

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
26 Ottobre 2024 - 11:51

Una partenza col freno a mano tirato, poi la frenata e la ripartenza con un’accelerazione forte e decisa. Palladino inizia la stagione col classico 3-4-2-1 che aveva proposto nelle sue due stagioni al Monza e con cui i brianzoli avevano convinto tutti a sorpresa, da neopromossi, portando a casa un undicesimo e un dodicesimo posto. Tuttavia, l’annata della Fiorentina inizia con 5 pareggi consecutivi contro squadre abbordabili per il valore della rosa. Tra Serie A e preliminari per la Conference, la Viola affronta Parma (1-1), Venezia (0-0), Monza (2-2), e la doppia sfida contro la Puskas Academy (due pareggi e vittoria ai rigori). Alla quarta giornata di campionato il ko contro l’Atalanta, che sarà anche l’ultimo passo falso (nonché l’unica sconfitta in campionato) almeno finora. Dalla sconfitta di Bergamo, i ragazzi di Palladino raccolgono 5 vittorie e un pareggio (nel derby con l’Empoli) nelle ultime 6 partite tra Serie A e Conference. 

IL CAMBIO E LA SVOLTA

Le prestazioni maiuscole contro Lazio e Milan portano 6 punti importantissimi, oltre all’ultima giornata di campionato in cui la Viola travolge il Lecce al Via del Mare (6-0). E l’arrivo delle vittorie coincide con un cambio di sistema di gioco a sorpresa: Palladino sceglie di passare al 4-2-3-1 e di abbandonare la comfort zone. Una decisione forte e decisa, presa nell’intervallo della sfida contro la Lazio, che ha poi portato i suoi frutti non solo portando alla rimonta sugli avversari, ma soprattutto dando il via al filotto di risultati positivi per la Viola. Tra i vari spostamenti in mezzo al campo, spunta soprattutto l’utilizzo di Bove come finto esterno nella trequarti offensiva. 

Un’opzione in più, tra le tante a disposizione del tecnico italiano, che si è rivelata almeno al momento una mossa azzeccata. Un’opzione data anche dalla profondità della rosa e da un mercato estivo importante; l’importanza di tutti gli elementi a disposizione della squadra è ben visibile anche in fase realizzativa: i 15 gol arrivati in campionato si distribuiscono in ben 10 calciatori differenti. Anche in difesa la musica sempre cambiata: rispetto agli 11 gol incassati nelle prime 8 sfide di campionato nello scorso anno. In questo avvio, la Fiorentina sembra aver trovato una discreta stabilità offensiva con 8 gol subiti (di cui 3 contro l’Atalanta).

DUE REPARTI, MILLE VOLTI

Nonostante i lavori di restyling del Franchi, l’aria di casa fa bene alla squadra di Palladino: al momento, la Viola è imbattuta nel suo stadio. In 4 partite, 2 vittorie (Lazio e Milan ko) e 2 pareggi. Numeri positivi, che denotano il gran momento di forma attraversato dalla squadra in queste ultime settimane e ben culminato con i 10 gol nelle ultime due partite (Lecce e San Gallo in Europa). Produzione di occasioni da gol che passa anche e soprattutto dalla fantasia e dall’estro di Gudmundsson (out contro la Roma) e Colpani (che col Lecce si è sbloccato): sono 2.4 le grandi occasioni prodotte dalla Viola a partita, 1.5 le big chances mancate. Si cerca e si trova tanto il tiro in porta, come dimostrato dalla media per gara che tocca i 5.6 tiri nello specchio, ma il tasso di conversione in rete dà ragione alle grandi occasioni mancate e alla poca freddezza sotto porta: solo il 12%. Inoltre, la squadra allenata da Palladino sa accendersi in maniera importante negli ultimi 15’ del primo tempo: ben 5 i gol arrivati tra il 30’ e il 45’; un dato che si ripete quasi interamente tra il 60’ e il 75’: in questo caso sono 4 le reti siglate. 

Identità offensiva che non esclude aggressività e presenza fisica, caratteristiche garantite da calciatori come Bove, Adli e Cataldi a centrocampo; oltre che dai due terzini, Gosens e Dodò, che apportano un dinamismo efficace nelle due fasi. Sono 43 i palloni recuperati a partita, col 52.7% dei contrasti vinti (53.2% a terra e 51.6% aerei). Al contrario dei gol segnati, per quanto riguarda la fase difensiva e i gol incassati, la Viola presenta un particolare dualismo: degli 8 gol subiti in stagione, ben 7 sono arrivati nell’arco del primo tempo. Più precisamente, 3 tra il 15’ e il 30’; 4 tra il 30’ e il 45’. Nel secondo tempo, la squadra alza il muro e aumenta la concentrazione col passare dei minuti: un solo gol subito in otto uscite stagionali, arrivato nei primi 15 minuti. 

CON UN OCCHIO DI RIGUARDO

Tra i tanti giovani interessanti sfortati dal vivaio della Fiorentina, c’è chi in questa stagione - un po’ a sorpresa - ha trovato e colto l’occasione giusta. Pietro Comuzzo, difensore centrale classe 2005, ha saputo convincere Palladino a suon di grandi prestazioni. Personalità e senso della posizione, il giovane ragazzo ha tolto di fatto il posto da titolare a Martinez Quarta e Pongracic scaldando le gerarchie. Aggregato in prima squadra ma senza aver ancora esordito quest’anno dopo l’unica presenza nella scorsa stagione, il secondo nome è quello di Tommaso Martinelli. Portiere classe 2006, ha già dimostrato il suo gran valore con le Under in Nazionale e nel settore giovanile della Viola. Al momento è bloccato da De Gea, Terracciano e Christensen: ma il talentuoso estremo difensore rimane sicuramente un nome da tener d’occhio per il futuro.

Così come quello di Michael Kayode che, dopo aver registrato 37 presenze con Italiano alla stagione d’esordio in maglia viola, sta trovando meno continuità con Palladino. Ma la giovane età e il doppio impegno settimanale potrà senza dubbio giovare. Per chiudere la difesa, interessante il profilo di Matias Moreno. Il centrale 2003, ex Belgrano, avrà bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano, ma resta un bel profilo da seguire. A centrocampo ci si aspetta tanto da Amir Richardson. Dopo le Olimpiadi giocate da protagonista assoluto col suo Marocco, il centrocampista 2002 che tocca quota 1.97m ha trovato una folta concorrenza in mediana.

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